giovedì 28 novembre 2013

PRESIDIO INFORMATIVO SULLO SCONVOLGIMENTO AMBIENTALE CHE SI STA COMPIENDO CON LA COSTRUZIONE DEL PORTO



In attesa che Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali si decidono a convocare un 

CONSIGLIO COMUNALE APERTO

ci pensiamo noi ad informare i cecinesi sullo stravolgimento che sta subendo
il territorio in cui vivono

SABATO 30 NOVEMBRE
DALLE ORE 16.00
PRESIDIO INFORMATIVO
PIAZZA DELLA CHIESA - CECINA

PORTO: CHIEDIAMO UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO E STRAORDINARIO PER INFORMARE LA CITTADINANZA

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale
Ai/lle Consiglieri/e comunali

del Comune di Cecina


Oggetto: richiesta di indizione di un consiglio comunale aperto e straordinario

A pochi mesi dall’inizio dei lavori per la realizzazione del porto di Cecina, i danni sono già sotto gli occhi di tutti:
  • l’erosione ha colpito in maniera devastante le spiagge a nord e a sud della foce del fiume Cecina
  • la prima piena del fiume, il 21 ottobre, pur modesta,  ha scalzato e inclinato le palancole della sponda destra;
  • le dighe hanno modificato le correnti marine, tanto che i detriti argillosi ed inquinati trasportati dal fiume vanno a depositarsi sulle spiagge di Bibbona.
Abbiamo però valide ragioni per ritenere che il peggio debba ancora venire: come sostiene il geologo Riccardo Caniparoli, docente di valutazione di impatto ambientale, il restringimento di quasi la metà della bocca del fiume Cecina, esporrà a rischio alluvionale il territorio di Marina di Cecina e a monte, sottoponendo la popolazione alla minaccia di esondazioni ed allagamenti e mettendo a repentaglio la sicurezza e l'incolumità degli abitanti!
Nelle conclusioni del suo studio, il geologo Riccardo Caniparoli, definisce il progetto del nuovo Porto di Cecina (e l'opera che va a stravolgere completamente l'assetto naturale della foce del fiume), “incompatibile con la dinamica degli equilibri ambientali” per:
  1. l'esposizione a rischio idraulico ed idrogeologico dei territori retrodunali;
  2. l'accentuazione e l'amplificazione dell'erosione costiera;  
  3. la distruzione dell'habitat di foce e della biocenosi acquatica; 
  4.  l'incremento di inquinamento delle acque fluviali e marine.
Per la realizzazione e il funzionamento del nuovo porto è previsto:
  • il versamento artificiale sulle spiagge (a spese di chi?) dei dragaggi del fiume inquinati da cromo, nichel e silice argillosa, mentre arsenico, boro e mercurio non sono stati neanche valutati
  • lo scavo di una grande darsena lato via Volterra, da riempire con acqua di mare (si sostiene da impermeabilizzare con argilla), che potrebbe inquinare alcuni pozzi idrici ASA
  • la costruzione di un eliporto, usabile da privati anche di notte, con conseguente inquinamento anche acustico
  •  un'enorme cementificazione di 20.864 mq. per la realizzazione di nuove strutture e aree portuali, che andrebbe ad alterare per sempre il paesaggio: albergo 4 stelle di 90 camere, centro congressi con sale di 400 posti, residence per 78 appartamenti, ristorante, centro benessere con piscina e solarium, piazzette commerciali, zona sportiva, zona espositiva, zona direzionale, cantieristica, padiglioni nautici, distributori di carburante, torre di controllo, ecc.
  • il taglio di 180 pini di alto fusto, ora inseriti nella Riserva Tomboli di Cecina e nell'Area Protetta Regionale (ANPIL Fiume Cecina), causando la perdita di un luogo di alto interesse paesaggistico e turistico della Costa Toscana, Riva degli Etruschi, per esclusivo vantaggio di interessi economici privati.
  • la distruzione dell'habitat della foce del Cecina, della biodiversità e l’aggravamento del già precario equilibrio del fiume stesso.
Di fronte a questo totale stravolgimento del territorio cecinese chiediamo: i cittadini di Cecina ne hanno bisogno? Quanto costerà agli abitanti di Cecina? Non sarebbe bastato riqualificare, nell’interesse pubblico, il vecchio porticciolo mantenendo la naturale foce  dei fiume?
L’immane tragedia che in questi giorni è accaduta in Sardegna, ma purtroppo molte altre si sono verificate anche in altri luoghi (il rischio idrogeologico è una delle più gravi minacce che incombe sul territorio italiano) ci rafforza nel chiedere a voi amministratori, nell'interesse primario di tutela  dei cittadini, dell'ambiente e del territorio e ritenendovi responsabili dei danni a venire:
  • la revoca di tutti gli atti che hanno consentito l'approvazione del progetto-porto, il blocco immediato dei lavori ed il ripristino della foce del fiume Cecina
  • un consiglio comunale aperto e straordinario per informare la cittadinanza sull’enorme sconvolgimento che si sta compiendo a Cecina 



Cecina, 25 Novembre 2013


Comitato Beni Comuni Val di Cecina
Medicina Democratica
PCARC
Tavolo Ambiente – Movimento 5 Stelle Cecina

mercoledì 27 novembre 2013

COMPLICI E SOLIDALI

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Esprimiamo la più ampia solidarietà e vicinanza a Velio Arezzini, partigiano dell’Amiata e militante di SOS Geotermia - Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata che da anni combatte per la salvaguardia del territorio e per il diritto alla salute della popolazione amiatina, sottoposta al selvaggio ed estremamente nocivo sfruttamento geotermico da parte di ENEL col benestare di Regione e istituzioni locali accecate dalla politica della compensazione e incuranti delle reali esigenze del territorio e dei suoi abitanti.
A circa un mese di distanza dalla contestazione pacifica nei confronti del Presidente Rossi e delle istituzioni locali, Velio è stato denunciato per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale: una chiara intimidazione e tentativo di reprimere ogni forma di mobilitazione contro  lo sfruttamento del territorio, per il diritto alla salute e per un nuovo modello economico e sociale.
Il Comitato Beni Comuni Val di Cecina ha aderito sin dal suo nascere al Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata e al suo Manifesto, ne condivide gli intenti ed è pienamente complice e solidale con la battaglia che porta avanti, anche perché lottiamo contro lo stesso scempio ambientale e attacco alla salute che qui in Val di Cecina va avanti da un secolo. Per capire di cosa stiamo parlando basta porre l’attenzione sui dati dell’indagine epidemiologica dell’Agenzia regionale sanità (ARS) condotta su 16 comuni dell’area geotermica toscana e che ha accertato ben 535 morti in più nel periodo 2000/2006 a fronte di un contributo energetico di circa 800 megawatt su  5.200 mw istallati in Toscana, di cui oltre 470 fotovoltaici.
Velio uno di noi!
Diciamo no alle compensazioni ambientali!
Si alla moratoria su tutta l’attività geotermica!
Si alla salvaguardia dell’ambiente, si alla tutela del diritto alla salute, si ad un lavoro utile e dignitoso!

Cecina.26 novembre 2013
Comitato Beni Comuni Val di Cecina



domenica 24 novembre 2013

VIVA I LAVORATORI GENOVESI!



Ordine del giorno approvato al termine dell’Assemblea regionale del Coordinamento toscano per il diritto alla salute.
 
Il Coordinamento toscano per il diritto alla salute esprime la propria totale solidarietà ai lavoratori dei trasporti e servizi pubblici di Genova che hanno incrociato le braccia a difesa del servizio pubblico di quella città raccogliendo il sostegno e la solidarietà della popolazione genovese, consapevole dell’importanza di questa lotta.
La difesa dei servizi pubblici e dello Stato Sociale è una volontà della maggioranza dei cittadini che non può essere mortificata da partiti e sindacati concertativi (CGIL  CISL UIL UGL), sempre più distaccati dalle reali esigenze del popolo italiano.
Il Coordinamento toscano per il diritto alla salute plaude a questa lotta che ha riconquistato il diritto di sciopero, scardinando le regole di regolamentazione che partiti e sindacati concertatiti avevano sottoscritto per indebolire la forza della classe lavoratrice.
 
Coordinamento toscano per il diritto alla salute 
Firenze, 23 novembre 2013
 

PORTO: UNO SCEMPIO PRIVATO A DANNO DI TUTTI




A pochi mesi dall’inizio dei lavori per la realizzazione del porto di Cecina, i danni sono già sotto gli occhi di tutti:

·        l’erosione ha già colpito in maniera devastante le spiagge a nord e a sud della foce del fiume Cecina;

·        la prima piena del fiume, il 21 ottobre, pur modesta,  ha scalzato e inclinato le palancole della sponda destra;

·        le dighe hanno modificato le correnti marine, tanto che i detriti argillosi ed inquinati trasportati dal fiume vanno a depositarsi sulle spiagge di Bibbona.

e il peggio deve ancora arrivare!


Come sostiene il geologo Riccardo Caniparoli, docente di valutazione di impatto ambientale, il restringimento di quasi la metà della bocca del fiume Cecina, esporrà a rischio alluvionale il territorio di Marina di Cecina e a monte, sottoponendo la popolazione alla minaccia di esondazioni ed allagamenti: per garantire l'attuazione di un'operazione palesemente speculativa, non si esita a danneggiare  l'intera comunità e a mettere a repentaglio la sicurezza e l'incolumità degli abitanti!

Per la realizzazione e il funzionamento del nuovo porto è previsto:

·          il versamento artificiale sulle spiagge (a spese di chi?) dei dragaggi del fiume inquinati sicuramente da cromo, nichel e silice argillosa, mentre arsenico, boro e mercurio non sono stati neanche valutati

·          lo scavo di una grande darsena lato via Volterra, da riempire con acqua di mare (si sostiene da impermeabilizzare con argilla), che potrebbe inquinare alcuni pozzi idrici ASA

·          la costruzione di un eliporto, usabile da privati anche di notte, con conseguente inquinamento anche acustico

·          un'enorme cementificazione di 20.864 mq. per la realizzazione di nuove strutture e aree portuali, che andrebbe ad alterare per sempre il paesaggio: albergo 4 stelle di 90 camere, centro congressi con sale di 400 posti, residence per 78 appartamenti, ristorante, centro benessere con piscina e solarium, piazzette commerciali, zona sportiva, zona espositiva, zona direzionale, cantieristica, padiglioni nautici, distributori di carburante, torre di controllo, ecc.

·          il taglio di 180 pini di alto fusto, ora inseriti nella Riserva Tomboli di Cecina e nell'Area Protetta Regionale (ANPIL Fiume Cecina), causando la perdita di un luogo di alto interesse paesaggistico e turistico della Costa Toscana, Riva degli Etruschi, per esclusivo vantaggio di interessi economici privati.

·          la distruzione dell'habitat della foce del Cecina, della biodiversità e l’aggravamento del già precario equilibrio del fiume stesso.

Il tutto per far posto a 800 posti barca, circa 2000 posti auto, di cui 828 all'aperto e 416 al coperto, 422 box, con conseguente inquinamento di fumi, scarichi e rumori.

Ma noi, cittadini di Cecina, ne abbiamo bisogno? Quanto ci costerà? Non sarebbe bastato riqualificare, nell'interesse pubblico, il vecchio porticciolo mantenendo la naturale foce del fiume?

 Sindaci, Provincia, Regione, Ministri, potenti ditte: sono i responsabili dell’enorme scempio che si sta compiendo e dei danni dovranno rendere conto ai cittadini!
Nelle conclusioni del suo studio, il geologo Riccardo Caniparoli, definisce il progetto del nuovo Porto di Cecina (e l'opera che va a stravolgere completamente l'assetto naturale della foce del fiume), incompatibile con la dinamica degli equilibri ambientali per:

1.          l'esposizione a rischio idraulico ed idrogeologico dei territori retrodunali;

2.          l'accentuazione e l'amplificazione dell'erosione costiera;

3.          la distruzione dell'habitat di foce e della biocenosi acquatica;

4.          l'incremento di inquinamento delle acque fluviali e marine.

Ci sono quindi più motivi, tutti ben documentati, per richiedere ai “signori” delle istituzioni, nell'interesse primario di tutela  dei cittadini, dell'ambiente e del territorio, la revoca di tutti gli atti che hanno consentito l'approvazione del progetto-porto, il blocco immediato dei lavori ed il ripristino della foce del fiume Cecina.

Chiediamo un consiglio comunale aperto e straordinario per informare la cittadinanza sull’enorme sconvolgimento che si sta compiendo a Cecina

Con la nostra mobilitazione ed attuando il diritto di autotutela, dobbiamo e possiamo fermarli!

Stop ai lavori e alla devastazione!

Il 30 novembre in piazza a Cecina firma la petizione per lo stop e il ripristino della foce del fiume e dell'equilibrio naturale

 Novembre 2013


Comitato Beni Comuni Val di Cecina
Medicina Democratica
Comitato per la difesa della Val di Cecina
PCARC
Tavolo Ambiente – Movimento 5 Stelle

martedì 19 novembre 2013

LA SALUTE È UN DIRITTO NON DISPONIBILE PER IL PROFITTO

7 DICEMBRE TUTTI A FIRENZE

MANIFESTAZIONE REGIONALE

organizzata da

CREST 

COMITATO REGIONALE

EMERGENZA SANITA' TOSCANA


Tutti i cittadini dei territori che hanno i cosidetti "piccoli ospedali" sono invitati a venire a Firenze, nel pomeriggio di SABATO 7 DICEMBRE 2013, per gridare il nostro NO a tagli e ridimensionamenti dei nostri ospedali, mascherati da "riorganizzazioni". Per il DIRITTO a VIVERE nei nostri TERRITORI. NO ad una Toscana a due velocità per il DIRITTO alla Salute, garantito dalla Costituzione: APPLICHIAMOLA!




lunedì 18 novembre 2013

ASSEMBLEA REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SALUTE E DEL SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO

 

                       

Le politiche di austerità imposte dalla cosiddetta Troika Europea (Banca Centrale Europea, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale) stanno portando a dismettere ogni sistema pubblico di protezione sociale: scuola, trasporti, pensioni, ammortizzatori sociali, sanità.
In Italia, come negli altri paesi facenti parte dell’Unione Europea, in particolar modo in quelli spregiativamente definiti dai burocrati di Bruxelles come “paesi maiali” (PIIGS- Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna), i costi della sanità sono nel mirino dei provvedimenti di tutti i governi, e si sta programmando di portare la spesa sanitaria dal 7% del PIL (fra l’altro una delle più basse in Europa) al 6% entro il 2017.
Nella Regione toscana, per contenere la spesa pubblica, è in corso una riorganizzazione che sta incidendo pesantemente sui diritti dei lavoratori della sanità e sul diritto alla cura.
La riduzione dei posti letto, accompagnata dai ridimensionamenti dei piccoli ospedali, i tagli e gli accorpamenti di distretti, consultori, 118, i tagli dei servizi in appalto (pulizie, servizi del territorio), accompagnati dall’aumento dei ticket, stanno spingendo sempre più verso il ricorso all’assistenza sanitaria integrativa e privata per chi se lo  può permettere o a rinunciare alla cura: in Italia 9 milioni di italiani stanno rinunciando a curarsi.
Molte sono le situazioni in cui lavoratori, cittadini, comitati si stanno organizzando contro lo smantellamento del servizio sanitario pubblico.
Per coordinare le iniziative a difesa della salute, per un servizio sanitario pubblico e universalistico è convocata una

ASSEMBLEA REGIONALE

PER IL DIRITTO ALLA SALUTE


Presso il Dopolavoro ferrovieri di Firenze via Alamanni ,vicino alla stazione

Sabato 23 novembre dalle ore 9,30 alle ore 15,30


 

Coordinamento Toscano per il diritto alla salute


Promotori: CUB sanità, USI sanità Careggi(FI), COBAS sanità, Ross@ Pisa, USB Toscana, USI sanità Siena, Ross@ Massa Carrara, coordinamento difesa 194, A.Di.N.A. FIRENZE, Medicina Democratica, Federazione Toscana P-CARC, Comitato Salute Pubblica (per l'autorganizzazione popolare) Massa, Ross@ Livorno, Comitato per la difesa della salute pubblica' di Seravezza (LU).

 
Durante l’assemblea sarà diffuso il documento costitutivo del Coordinamento Toscano per il diritto alla salute e saranno raccolte le adesioni di tutte le realtà intenzionate a partecipare attivamente alle sue attività