SOLVAY, UN PIANO INDUSTRIALE SERIO
PER I LAVORATORI E LA SALUTE
Circa
un anno fa scrivevamo che “non appena Solvay avrà ottenuto tutto il
salgemma del volterrano, venderà o darà in gestione il grosso dello
stabilimento di Rosignano”.
Dato che
non abbiamo la sfera di cristallo, questa previsione si basava
sull’analisi attenta della situazione generale e locale.
In estrema sintesi:
In estrema sintesi:
- Solvay ormai da decenni sta investendo sulla finanza e non più sull’industria
- i vecchi giacimenti di salgemma di Buriano hanno una capacità ancora per molti decenni, senza andare a derubare i giacimenti della Salina ex di Stato
- quindi tutto l’accanimento nell’ottenere questi ultimi ha altri scopi: essenzialmente poter vendere tutto al miglior prezzo possibile.
E’
esattamente quello che si sta disvelando in questi giorni, con
l’accordo con Ineos: tutto è avvenuto in un quadro di servilismo,
debolezza, cecità delle istituzioni, che da ben 17 anni stanno facendo
di tutto per regalare senza contropartite il prezioso ed ultimo salgemma
del volterrano a Solvay, ora a Ineos.
L’ultimo
atto del servilismo istituzionale sarà, a giorni, l’Accordo di
programma truffa che blinderà le Delibere regionali di autorizzazione
allo sfruttamento minerario dal possibile annullamento da parte del TAR,
già avvenuto nel 2007 e nel 2010 a tutela della risorsa acqua per la
popolazione: Solvay se lo sente già in tasca, ed è per questo che
tratta con Ineos.
Curioso che Solvay
stia trattando l’impianto più moderno (l’elettrolisi a membrana, 2007) e
uno tra i più vecchi e antistorici (clorometani, sostanze nocive alla
fascia di ozono, 1960). L’obiettivo sembra duplice ed inconfessabile:
oltre a fare cassa, evitare l’enorme bonifica che i vecchi clorometani
richiedono.
Di fronte a queste
operazioni di bassa lega, a cui le istituzioni assistono passive e
colpevoli, è più che mai urgente e indispensabile rivendicare in tutti i
modi, anche con le lotte dei lavoratori, un PIANO INDUSTRIALE SERIO,
che si basi sullo sganciamento progressivo ed accelerato dalle saline
del Volterrano, la costruzione di un dissalatore da cui ricavare acqua e
sale, la messa in sicurezza della filiera dell’etilene (spostamento del
vecchio ed insicuro bombolone), le bonifiche in tutta l’area Solvay. Un
piano per nuova occupazione e per la salute che presenteremo tra
qualche giorno.
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