Alla Procura della
Repubblica di Livorno
Al Sindaco di Cecina
Al Responsabile del
Procedimento per il Comune di Cecina arch. Marco Baggiani
Oggetto: DIFFIDA
STRAGIUDIZIALE e ISTANZA di riesame al fine dell‘ Annullamento in
Autotutela e richiesta di accesso agli atti ex Legge n. 241/90 art 21
nonies e dell’art. 21 bis della L. 1034/71- Concessione demaniale
marittima n. Rep. 10708 del 27.10.2011 alle soc. “Cecina servizi
portuali srl” e “Circolo nautico spa” per la costruzione del
porto turistico in bocca di Cecina e annessi. Autorizzazione del
Comune di Cecina – Settore Gestione del Territorio – Ufficio
Demanio a firma dell’arch. Marco Baggiani in data 3 aprile 2013.
I sottoscritti
cittadini residenti nel Comune di Cecina, a loro avviso
PREMESSO che il
progetto in oggetto restringe in misura sostanziale la bocca del
fiume Cecina, ponendo le premesse per sue esondazioni devastanti in
casi di piene,
premesso che a pochi
mesi dall’inizio della costruzione della diga del porto turistico
di Cecina, i danni sono già evidenti:
-
l’alluvione del 30-31 gennaio 2014, che ha prodotto notevoli
danni a Cecina, ha avuto almeno come concausa i lavori del porto
turistico in bocca di Cecina;
- la piena
precedente del fiume, il 21 ottobre 2013, pur modesta, ha
scalzato e inclinato le palancole della sponda destra, collocate
dalla società che costruisce il porto ;
-
l’erosione ha già colpito in maniera devastante le spiagge
a nord e a sud della foce del fiume;
- le dighe hanno
modificato le correnti marine, tanto che i detriti argillosi ed
inquinati trasportati dal fiume vanno a depositarsi sulle spiagge a
sud, fino a quelle di Bibbona.
- nel marzo
c.a. sono stati eseguiti lavori del porto palesemente
insostenibili: il grosso tubo di dragaggio del porto in
costruzione riversava sulle spiagge di Cecina e in mare materiali di
dragaggio di un odore insopportabile e di colore nero, senza che
nessuno intervenisse. Quasi sicuramente venivano dragati dalla foce
del Cecina sedimenti vecchissimi a notevole profondità, tanto da
riportare alla luce scarichi civili ed industriali dei tempi in cui
nessun comune né industria della val di Cecina avevano uno straccio
di depuratore, come d’altra parte ancor oggi per la maggior parte
dei comuni. Ciò, dopo i danni di cui ai punti precedenti, dimostra
che l’intera operazione del porto è insostenibile e nociva , a
partire dal progetto stesso, che prevede appunto l’approfondimento
a meno 4 metri del fiume Cecina, e riporti di materiali inquinati
dalla foce alle spiagge;
- a seguito
dell’evidenziazione sulla stampa di questo problema da parte del
Comitato scrivente, le autorità emettevano il 24.4.14 una ordinanza
di divieto di balneazione a valere fino al 31.5.14.
- Premesso
altresì che il progetto prevede per il futuro il ripascimento delle
spiagge – senza che sia specificato con chiarezza se a spese della
società Circolo Nautico o della parte pubblica – con dragaggi
inquinati da nichel e cromo, mentre mercurio, boro e arsenico non
sono stati valutati incidenti dalle Relazioni preliminari di parte
del proponente;
premesso pertanto
che risulta già evidente il fallimento dell’obiettivo centrale,
dichiarato dell’Amministrazione comunale nella Concessione
demaniale contro cui si ricorre, fallimento che si concretizza nella
gravemente accresciuta erosione delle spiagge, nel loro ulteriore
inquinamento, nel pericolo per l’erosione delle pinete, nel
pericolo gravissimo e già avveratosi - tale da compromettere
anche il mercato immobiliare locale - di alluvione di Cecina Marina
, nel pericolo e nello scadimento della fruibilità dei Tomboli e
del mare con l’aumento del traffico, e dei relativi scarichi e
rumori di motori marini, automobilistici ed elicotteristi.
CONSIDERATO che i
motivi di danno già evidenti oggi, si aggraverebbero con il tempo,
anche a spese pubbliche, in caso della perdurante vigenza della
Concessione in oggetto;
che sono stati
tagliati 180 pini di alto fusto del campeggio per fare posto al
porto.
che viene scavata una
grande darsena lato via Volterra, da riempire con acqua di mare (si
sostiene da impermeabilizzare con argilla) che potrebbe inquinare
alcuni pozzi ASA.
Che verrebbe costruito
un eliporto, usabile da privati anche di notte.
Che verrebbero
costruiti migliaia di metri cubi di cemento (albergo, capannoni,
ristorante, sala congressi, parcheggi, ecc), che altererebbero per
sempre il paesaggio.
Che la stessa
Autorizzazione del 3.4.2013 prevede che “la presente
autorizzazione potrà essere revocata da questa Amministrazione senza
che i concessionari possano nulla pretendere”.
Che la stessa
Concessione Demaniale stabilisce che :”La concessione è
revocabile in tutto o in parte per sopravvenuti prevalenti motivi di
interesse pubblico oggettivamente rilevanti senza che il
Concessionario abbia diritto ad altro compenso od indennizzo o
rimborso che quello determinabile ai sensi di legge.”
Che in
sintesi, ad avviso degli scriventi, non verrebbero rispettati né il
vincolo paesaggistico, né quello idrogeologico gravanti sull’area,
né la sicurezza e gli interessi dei cittadini,
tutto ciò premesso e
considerato, con la presente si chiede l’annullamento della
Concessione e dell’Autorizzazione in oggetto, diffidando
l’Amministrazione comunale dall’ignorare le motivazioni qui
espresse di supremo interesse pubblico.
I sottoscritti
cittadini, nell’attesa entro trenta giorni della risposta,
dichiarano di
- Di essere
consapevoli che in caso di dichiarazioni false si rendono applicabili
le sanzioni civili e penali previste per legge.
Di essere
informati ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3 del d.p.r.
n. 184/2006, che copia della presente istanza potrà essere
trasmessa ad eventuali soggetti controinteressati di cui all’art.
22, comma 1, lettera c) della Le3gge n. 241/90. -, di essere a
conoscenza, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 14 del D.
Lgs 196/2003, che i dati personali, di cui alla presente istanza
sono richiesti obbligatoriamente ai fini del procedimento. Gli
stessi, trattati anche con strumenti informatici, non saranno
diffusi ma potranno essere comunicati soltanto a soggetti pubblici
interessati al procedimento, nonché ad eventuali soggetti
controinteressati individuati ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. n.
184/2006.
Tanto
premesso, i sottoscritti DIFFIDANO l’Amministrazione Comunale di
Cecina
nella persona del
sindaco pro tempore e del Responsabile del Procedimento, previa
sospensione degli effetti dell’atto, visto il potere di
discrezionalità amministrativa in loro possesso, a voler con
celerità provvedere al riesame dei provvedimenti sopra indicati, e
di procedere al loro correlativo annullamento e/ o eventualmente
alla loro rettifica entro e non oltre 15 gg. dal ricevimento del
presente atto; e contestualmente a voler effettuare il riesame al
fine dell‘ annullamento in autotutela della Concessione demaniale
marittima n. Rep. 10708 del 27.10.2011, ai sensi dell’art. 21
nonies della Legge n. 241/90 e dell’art. 21 bis della L. 1034/71, e
dell’Autorizzazione del 3.4.13.
Si allega relazione
del geologo Riccardo Caniparoli, secondo la quale il
restringimento di quasi la metà della bocca del Cecina potrà
causare alluvioni a Cecina Marina e a monte, ed altri effetti
negativi per il turismo e per la salute.
Si trasmette la
presente diffida anche alla Procura della Repubblica di Livorno
affinchè accerti se si ravvisino reati penali nella vicenda.
Si fa riserva di
inoltrare la presente diffida anche alla Procura della Corte dei
Conti, per l’accertamento e l’eventuale sanzione circa il
danneggiamento del patrimonio pubblico e del Demanio.
Cecina 19 maggio 2014