A pochi mesi dall’inizio dei lavori per la realizzazione del porto di
Cecina, i danni sono già sotto gli occhi
di tutti:
·
l’erosione ha già colpito in
maniera devastante le spiagge a nord e a sud della foce del fiume Cecina;
·
la prima piena del fiume, il 21
ottobre, pur modesta, ha scalzato e
inclinato le palancole della sponda destra;
·
le dighe hanno modificato le
correnti marine, tanto che i detriti argillosi ed inquinati trasportati dal
fiume vanno a depositarsi sulle spiagge di Bibbona.
e il
peggio deve ancora arrivare!
Come sostiene il geologo Riccardo
Caniparoli, docente di valutazione di impatto ambientale, il restringimento di
quasi la metà della bocca del fiume Cecina, esporrà
a rischio alluvionale il territorio di Marina di Cecina e a monte,
sottoponendo la popolazione alla minaccia di esondazioni ed allagamenti: per
garantire l'attuazione di un'operazione palesemente speculativa, non si esita a
danneggiare l'intera comunità e a
mettere a repentaglio la sicurezza e l'incolumità degli abitanti!
Per la realizzazione e il funzionamento del nuovo
porto è previsto:
·
il versamento artificiale sulle
spiagge (a spese di chi?) dei dragaggi del fiume inquinati sicuramente da cromo,
nichel e silice argillosa, mentre arsenico, boro e mercurio non sono stati
neanche valutati
·
lo scavo di una grande darsena
lato via Volterra, da riempire con acqua di mare (si sostiene da
impermeabilizzare con argilla), che potrebbe inquinare alcuni pozzi idrici ASA
·
la costruzione di un eliporto,
usabile da privati anche di notte, con conseguente inquinamento anche acustico
·
un'enorme cementificazione di
20.864 mq. per la realizzazione di nuove strutture e aree portuali, che
andrebbe ad alterare per sempre il paesaggio: albergo 4 stelle di 90 camere,
centro congressi con sale di 400 posti, residence per 78 appartamenti,
ristorante, centro benessere con piscina e solarium, piazzette commerciali, zona
sportiva, zona espositiva, zona direzionale, cantieristica, padiglioni nautici,
distributori di carburante, torre di controllo, ecc.
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il taglio di 180 pini di alto
fusto, ora inseriti nella Riserva Tomboli di Cecina e nell'Area Protetta Regionale
(ANPIL Fiume Cecina), causando la perdita di un luogo di alto interesse
paesaggistico e turistico della Costa Toscana, Riva degli Etruschi, per
esclusivo vantaggio di interessi economici privati.
·
la distruzione dell'habitat
della foce del Cecina, della biodiversità e l’aggravamento del già precario
equilibrio del fiume stesso.
Il tutto per far posto a 800 posti barca, circa
2000 posti auto, di cui 828 all'aperto e 416 al coperto, 422 box, con
conseguente inquinamento di fumi, scarichi e rumori.
Ma noi, cittadini di Cecina, ne
abbiamo bisogno? Quanto ci costerà? Non sarebbe bastato riqualificare,
nell'interesse pubblico, il vecchio porticciolo mantenendo la naturale foce del
fiume?
Sindaci, Provincia, Regione, Ministri, potenti ditte: sono i responsabili
dell’enorme scempio che si sta compiendo e dei danni dovranno rendere conto ai
cittadini!
Nelle conclusioni del suo studio, il geologo Riccardo Caniparoli, definisce
il progetto del nuovo Porto di Cecina (e l'opera che va a stravolgere
completamente l'assetto naturale della foce del fiume), “incompatibile
con la dinamica degli equilibri ambientali” per:
1.
l'esposizione a rischio
idraulico ed idrogeologico dei territori retrodunali;
2.
l'accentuazione e
l'amplificazione dell'erosione costiera;
3.
la distruzione dell'habitat di
foce e della biocenosi acquatica;
4.
l'incremento di inquinamento
delle acque fluviali e marine.
Ci sono quindi più motivi, tutti ben documentati, per richiedere ai “signori”
delle istituzioni, nell'interesse primario di tutela dei cittadini, dell'ambiente e del
territorio, la revoca di tutti gli
atti che hanno consentito l'approvazione del progetto-porto, il blocco
immediato dei lavori ed il ripristino della foce del fiume Cecina.
Chiediamo un consiglio comunale aperto e straordinario
per informare la cittadinanza sull’enorme sconvolgimento che si sta compiendo a
Cecina
Con la nostra mobilitazione ed attuando il diritto di
autotutela, dobbiamo e possiamo fermarli!
Stop ai
lavori e alla devastazione!
Il 30 novembre in piazza a Cecina firma la
petizione per lo stop e il ripristino della foce del fiume e dell'equilibrio
naturale
Novembre 2013
Comitato Beni Comuni Val di Cecina
Medicina Democratica
Comitato per la difesa della Val di Cecina
PCARC
Tavolo Ambiente – Movimento 5 Stelle