La costruzione del porto prosegue
celermente e come abbiamo già denunciato comporta un’urbanizzazione selvaggia
con quintali di cemento che andranno a compromettere per sempre il paesaggio e
l’habitat naturale, vera attrattiva turistica.
A questo si aggiunge: la modifica della
foce del fiume che, insieme all’urbanizzazione, sottopone a maggior rischio
idrogeologico l’abitato di Cecina, e l’acuirsi del fenomeno erosivo della costa
il cui piano di contenimento sta notevolmente modificando il litorale di Marina
trasformandolo in una pietraia (mentre le spiagge libere dei cecinesi stanno
scomparendo con grave danno anche per la pineta retrostante). Ci viene da
pensare poi che anche il cuneo salino stia avanzando nelle falde acquifere e
che tra inquinanti (cromo esavalente e trielina), sfruttamento industriale e
siccità tra non molto resteremo all’asciutto.
Di questo sconvolgimento, la cittadinanza
non è stata opportunamente informata, ma illusa con la propaganda di nuovi
posti di lavoro e la chimera dello sviluppo turistico che il nuovo porto e
tutte le strutture connesse (alberghi, negozi, parcheggi, palestre, centri
benessere, strade) apporterebbero. In questi anni abbiamo già visto
l’attuazione di progetti millantati come trampolino di lancio per lo sviluppo
del turismo e che si sono trasformati in ecomostri (vedi ex Lido e
Babayaga). Avvalendoci anche degli esempi di Rosignano e San Vincenzo, non
crediamo che a Cecina il porto possa riscuotere maggior successo, neppure se
realizzato soddisfacendo a tutte le prescrizioni previste: diventerà l’ennesimo
ecomostro, con negozi chiusi, posti barca invenduti, ristoranti vuoti … e per
predire questo futuro non c’è bisogno della sfera di cristallo, ma è
sufficiente guardarsi attorno per concludere che basterebbe, nell’interesse pubblico, riqualificare il
vecchio porticciolo mantenendo la naturale foce del fiume.
Considerata la rilevanza per tutta la
comunità della realizzazione del progetto porto e la gravità delle
problematiche connesse abbiamo chiesto a Sindaco e Consiglieri di indire un
consiglio comunale aperto e straordinario per informare adeguatamente la
cittadinanza prima che questo affare privato diventi irreversibile per il
nostro ambiente, la nostra sicurezza ed anche per le nostre tasche (chi paga e
pagherà per i danni che si stanno compiendo? ad esempio per l’erosione sta
pagano la Provincia e cioè tutti noi).
Con la scusa del regolamento comunale, il
Presidente del Consiglio Costantino ha respinto la nostra richiesta e ci ha
concesso un’audizione presso la 2ª Commissione Consiliare Permanente che però
pare non ne voglia sapere: forse temono confronti in fase preelettorale, al
pari del Presidente Rossi che anziché entrare nel merito dei nostri argomenti
ci ha accusati di dire “puttanate” e ci ha accartocciato il volantino?
Sollecitiamo quindi il Presidente del
Consiglio ad attivarsi affinchè questa audizione venga programmata al più
presto e invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare all’incontro, è ancora
possibile cambiare il corso delle cose!
Comitato Beni Comuni Val di Cecina,
Medicina Democratica, PCARC, Tavolo Ambiente Movimento 5 Stelle
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