Il disastro del lago di Santa Luce, annunciato dal Comitato
e da Medicina democratica dai primi di marzo, è solo l’ultimo atto, certo
molto clamoroso, della lunga tragedia che stravolge la Val di Cecina da molti
decenni: Solvay monopolizza l’acqua dolce in una vasta area che va
dall’ex lago di SL ai laghetti Magona, a decine di pozzi nella val di
Fine e nella Val di Cecina, fin nella pianura costiera.
In questi ultimi mesi Solvay ha continuato a far defluire
consistenti quantità d’acqua dall’ormai esangue lago di SL,
ufficialmente per mantenere il minimo deflusso vitale del povero fiume, ma in
realtà per alimentare i suoi pozzi a valle, fino alla Marmentana e alle
Morelline, alle porte dello stabilimento.
In Val di Cecina la situazione- se possibile – è
ancora peggiore, perchè agli storici enormi prelievi Solvay (65 pozzi su
un’ottantina di portata rilevante) si aggiungono quelli della geotermia e
le incalcolabili perdite sotterranee dovute alle estrazioni di salgemma e alle
perforazioni geotermiche.
La voracità di Solvay e la subalternità delle istituzioni
stanno mettendo in ginocchio l’economia di tutta la zona,
dall’agricoltura al turismo, con danni economici e di immagine forse
irreparabili.
Il Rapporto Cheli-Luzzati dell’UNIPISA, tenuto nei
cassetti per oltre due anni, lo afferma chiaramente: Solvay si è ridotta a
dare solo l’1/2% del reddito sul territorio, prendendosi il 48% della
risorsa acqua.
Questa cronica situazione a danno della popolazione si è
aggravata (ma solo aggravata, perché preesistente) con i cambiamenti
climatici, la minore piovosità e l’aumento delle temperature e
dell’evaporazione. Un motivo in più per dire a Solvay che occorre con
urgenza cambiare strada: Solvay si sganci dallo sfruttamento del salgemma in
Val di Cecina (il cuore di tutti i problemi idrici) e ricavi acqua e sale dal
mare. Questo rivendica il Programma alternativo che abbiamo inviato due mesi fa
alla Regione e a tutti i comuni, partendo dal debito ecologico-sociale che
Solvay ha accumulato in decenni di sfruttamento del territorio, a danno della
salute della popolazione.
Programma alternativo a quello perdente e cieco che stanno
preparando con Solvay in Regione, per regalare alla multinazionale acqua e
sale per i prossimi trent’anni. Ladro è tanto chi ruba, quanto chi para
il sacco.
Comitato Beni Comuni
VdC - Medicina democratica
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