Questo comunicato è stato inviato:
Al Ministero della Pubblica Istruzione
All'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana
Al CSA di Livorno
A tutte le Scuole della provincia di Livorno
Agli organi di stampa e informazione
Ai partiti, sindacati e movimenti politici
Alla cittadinanza tutta della provincia di Livorno
All'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana
Al CSA di Livorno
A tutte le Scuole della provincia di Livorno
Agli organi di stampa e informazione
Ai partiti, sindacati e movimenti politici
Alla cittadinanza tutta della provincia di Livorno
p.c. ai VVFF, ASL e prefettura della provincia di Livorno
Nel considerare la scuola statale come il principale bene comune da difendere e tutelare, il nostro Comitato intende denunciare il comportamento tenuto dagli uffici dell'ex-Provveditorato agli studi di Livorno con le scuole della nostra provincia, comportamento oramai divenuto una consuetudine a seguito dei tagli emanati dal Ministero della Pubblica Istruzione e dei quali, per via gerarchica, interessano la Direzione Regionale Toscana.
Nel considerare la scuola statale come il principale bene comune da difendere e tutelare, il nostro Comitato intende denunciare il comportamento tenuto dagli uffici dell'ex-Provveditorato agli studi di Livorno con le scuole della nostra provincia, comportamento oramai divenuto una consuetudine a seguito dei tagli emanati dal Ministero della Pubblica Istruzione e dei quali, per via gerarchica, interessano la Direzione Regionale Toscana.
Anche
quest'anno assistiamo a due volontà contrapposte: da un lato le
scuole che cercano di creare delle classi meno sovraffollate
possibili; dall'altro, gli uffici provinciali e ministeriali che non
autorizzano la formazioni di tali classi, imponendo, in certi casi,
anche la formazione di cosiddette classi “pollaio”.
Sono
palesi le contraddizioni dei vari governi succedutisi fin'oggi, ed
oramai tutti sappiamo chi ha la meglio quando si contrappone il
benessere degli studenti con gli interessi ragionieristici di uno
Stato che ha privilegiato e continua a privilegiare incredibili
sperperi.
E'
bene chiarire, una volta per tutte, che le norme in materia di
costituzione delle classi (emanate dal MPI) sono in contraddittorio
con le norme (ben più importanti) che riguardano la sicurezza e
l'igiene scolastica emanate dal Ministero dell'Interno.
Aldilà
di tutte le importanti questioni legate alla qualità della
didattica, dove già il buon senso sarebbe sufficiente a far
riscrivere certe norme, evidenziamo la più grave contraddizione in
tema di sicurezza scolastica che gli enti preposti (come ad es. ASL e
Vigili del Fuoco) continuano ad ignorare e a non far rispettare: le
norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica del D.M.26/8/92, ed in particolare all'art.51,
che prevede il massimo affollamento di 26 persone per aula. Nel caso
si superi tale limite, il dirigente scolastico è tenuto a
rilasciare apposita dichiarazione di assunzione di responsabilità.
Ma ovviamente (e giustamente) i dirigenti non rilasciano alcunché...
e come potrebbero se l'abitabilità per quelle aule è di 26 persone?
(ossia 25 studenti + 1 insegnante)... Morale della favola: noi
continuiamo a mandare i nostri figli a scuola senza sapere se quella
classe può contenere effettivamente e legalmente più di 25
alunni, mentre gli organi competenti non eseguono nessun
controllo. Quest'anno si paventano le costituzioni di classi di
32 alunni (e forse anche di più), ben al di sopra di qualsiasi
logica di qualità, di benessere per i lavoratori e gli studenti
oltre che di sicurezza.
L'alternativa
proposta dalle scuole sarebbe quella di costringere alcuni studenti a
cambiare corso o addirittura scuola, negando di fatto il diritto allo
studio; ben che vada, si parla sempre di comporre classi comprese tra
i 27 ed i 30 studenti, cioè sempre al di sopra del limite massimo
consentito per motivi di sicurezza...
Noi
crediamo che il diritto allo studio non debba essere negato a nessuno
e nei casi in cui si prospetti una scelta tra esigenze economiche
e benessere degli studenti, quest'ultimo debba prevalere sulle
prime. Il rispetto delle norme succitate va proprio in tal senso; per
questo chiediamo ai cittadini, agli operatori della scuola e
soprattutto ai genitori, di vigilare insieme a noi per non far negare
tale diritto ai propri figli.
Presto
chiederemo alle singole scuole copia della dichiarazione di
assunzione di responsabilità (con data e protocollo) per verificare
quando e se questo documento sia stato rilasciato. Nel caso di
inadempienza, il nostro Comitato interesserà gli organi competenti e
valuteremo se far intervenire la magistratura anche su eventuali
omissioni da parte degli organi di controllo.
E'
nostro dovere chiedere con forza classi non superiori a 25 alunni.
Pertanto, sollecitiamo anche la politica ed i sindacati a
contribuire per far cessare questa situazione di inaudita gravità.
Nel
caso non sia mai accadesse qualcosa di grave, è nostro diritto (e
dovere) sapere chi se ne assumerà la responsabilità: forse la
dirigente del CSA di Livorno Elisa Amato ? La direttrice
dell'USR Toscana Angela Palamone ? Il ministro Profumo ?
Il preside di una singola scuola ? Gli organismi di
controllo che non hanno vigilato ? Siamo convinti che in tali
circostanze ci troveremo davanti al classico scaricabarile dove si
tenterà, come al solito, di addossare la colpa all'ultimo dei
bidelli.
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