In
sostegno al comitato Acqua Bene Comune Val di Cecina, Sabato 26 maggio
2012, dalle 16.30 alle 19.00, in centro a Cecina, organizziamo un banchetto informativo sulla
campagna di OBBEDIENZA CIVILE per l'autoriduzione della bolletta dell'acqua...
Testo del volantino:
Il
mio voto va rispettato!
Ad un anno dal voto del 12/13
Giugno NESSUNO sta applicando i risultati dei referendum sull'acqua
calpestando così la volontà di 27 milioni di elettori che hanno
detto 2 volte SI per l'acqua fuori dal mercato e i profitti fuori
dall'acqua. Al 1° quesito è stato risposto poco più di un mese
dopo dal Governo con la manovra economica che di fatto reintroduce ed
estende le privatizzazioni escludendo solo formalmente l'acqua, al
2° quesito stanno invece rispondendo con il loro silenzio i Sindaci
che compongono l'ex ATO che decide su tariffe e investimenti. Non
solo i Sindaci non hanno ancora adeguato la tariffa dell'acqua
rispetto all'esito del 2° quesito referendario, ma l’Ato 5 ha dato
il via libera all’aumento del 5% della bolletta: questa situazione
è chiaramente FUORILEGGE!
Anche il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.
Se le istituzioni non rispettano l’esito del referendum, possono farlo i cittadini aderendo alla campagna OBBEDIENZA CIVILE lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua: si tratta di applicare un’autoriduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito” alle bollette dell’acqua relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011.
In Val di Cecina queste politiche antipopolari si vanno a sommare all’uso sconsiderato della risorsa idrica da parte della multinazionale Solvay che da cent’anni sfrutta fiumi, falde e salgemma. Il grosso dell’acqua è usata e inquinata dall’industria, secondariamente dall’agricoltura, e quella poca che resta per la popolazione costa molto per depurarla. Tutto ciò violando apertamente il Dlgs 152/2006 (Decreto Ambientale che ha innovato la ex legge Galli e dispone le priorità nell’uso dell'acqua: innanzitutto umano, poi agricolo ed infine industriale).
A ciò va aggiunto il fenomeno dei cambiamenti climatici, della minore piovosità e dell'avanzare della siccità, confermata anche dal Presidente Rossi che nei giorni scorsi ha dichiarato lo stato di emergenza proprio per siccità; e lo stato di fatiscenza degli acquedotti che da quando c’è ASA è persino peggiorato, perché non si è investito e non esiste un piano di rifacimento.
Ma non finisce qui: in questi giorni è stato regalato alla Solvay il via libera allo sfruttamento delle nuove concessioni minerarie di Poppiano e Cecina e come contropartita è già approvata la costruzione dell'invaso artificiale di Puretta ad uso civile nell'area incontaminata del Parco di Berignone e si sta riproponendo il progetto IDRO-S ad uso industriale alle porte di Cecina, che prevede di invasare 3 milioni di acqua di piena inquinata sull'unica falda di acqua buona rimasta alla popolazione.
Tutte queste sono soluzioni impraticabili: gli invasi IDRO-S e Puretta sarebbero concentratori di inquinanti e continuerebbe il dissesto del sottosuolo in Val di Cecina con l'estrazione del salgemma. Esiste un’altra soluzione, che la tecnologia ci propone ed è l’utilizzo dell’acqua di mare per produrre acqua dolce e salamoia sufficiente per la grande industria e acqua potabile da immettere nella rete idrica pubblica, in maniera che le falde acquifere e il fiume si possano rialimentare naturalmente.
La messa in opera di un dissalatore, potendo usufruire del vapore e dell’elettricità delle turbogas già in funzione a Rosignano da alcuni anni, è la sola soluzione certa per garantire le produzioni, l’occupazione e salvaguardare l’ambiente della Val di Cecina.
Spingiamo i nostri amministratori a lavorare per la collettività, garantire il rispetto della volontà popolare, la difesa del territorio, della risorsa idrica e del salgemma, per un lavoro utile e dignitoso per tutti!
Per l'attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell'acqua e dei beni comuni, per i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa
Anche il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.
Se le istituzioni non rispettano l’esito del referendum, possono farlo i cittadini aderendo alla campagna OBBEDIENZA CIVILE lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua: si tratta di applicare un’autoriduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito” alle bollette dell’acqua relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011.
In Val di Cecina queste politiche antipopolari si vanno a sommare all’uso sconsiderato della risorsa idrica da parte della multinazionale Solvay che da cent’anni sfrutta fiumi, falde e salgemma. Il grosso dell’acqua è usata e inquinata dall’industria, secondariamente dall’agricoltura, e quella poca che resta per la popolazione costa molto per depurarla. Tutto ciò violando apertamente il Dlgs 152/2006 (Decreto Ambientale che ha innovato la ex legge Galli e dispone le priorità nell’uso dell'acqua: innanzitutto umano, poi agricolo ed infine industriale).
A ciò va aggiunto il fenomeno dei cambiamenti climatici, della minore piovosità e dell'avanzare della siccità, confermata anche dal Presidente Rossi che nei giorni scorsi ha dichiarato lo stato di emergenza proprio per siccità; e lo stato di fatiscenza degli acquedotti che da quando c’è ASA è persino peggiorato, perché non si è investito e non esiste un piano di rifacimento.
Ma non finisce qui: in questi giorni è stato regalato alla Solvay il via libera allo sfruttamento delle nuove concessioni minerarie di Poppiano e Cecina e come contropartita è già approvata la costruzione dell'invaso artificiale di Puretta ad uso civile nell'area incontaminata del Parco di Berignone e si sta riproponendo il progetto IDRO-S ad uso industriale alle porte di Cecina, che prevede di invasare 3 milioni di acqua di piena inquinata sull'unica falda di acqua buona rimasta alla popolazione.
Tutte queste sono soluzioni impraticabili: gli invasi IDRO-S e Puretta sarebbero concentratori di inquinanti e continuerebbe il dissesto del sottosuolo in Val di Cecina con l'estrazione del salgemma. Esiste un’altra soluzione, che la tecnologia ci propone ed è l’utilizzo dell’acqua di mare per produrre acqua dolce e salamoia sufficiente per la grande industria e acqua potabile da immettere nella rete idrica pubblica, in maniera che le falde acquifere e il fiume si possano rialimentare naturalmente.
La messa in opera di un dissalatore, potendo usufruire del vapore e dell’elettricità delle turbogas già in funzione a Rosignano da alcuni anni, è la sola soluzione certa per garantire le produzioni, l’occupazione e salvaguardare l’ambiente della Val di Cecina.
Spingiamo i nostri amministratori a lavorare per la collettività, garantire il rispetto della volontà popolare, la difesa del territorio, della risorsa idrica e del salgemma, per un lavoro utile e dignitoso per tutti!
Per l'attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell'acqua e dei beni comuni, per i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa
Comitato
Acqua Bene Comune Bassa Val di Cecina
Nessun commento:
Posta un commento