Coliformi e bandiera
blu, dalla
parte dei coliformi...
Il
comune di Rosignano Marittimo, forse pensando di fare un buon
servizio a qualcuno, compra (compra materialmente, 4.885 euro IVA
compresa nel 2003, OLTRE 20.000 EURO nel 2010) la Bandiera Blu per
Vada e Castiglioncello, assegnata dalla “Fondazione per
l’educazione ambientale”, in virtù soprattutto dell’assenza in
mare di coliformi fecali.
Peccato
che l’ONU, inconsapevolmente a rovinare la festa, confermi che la
zona di Rosignano è uno dei 15 luoghi costieri più inquinati
d’Italia dagli scarichi industriali, e che mercurio e arsenico
scaricati dalla Solvay si trovino in alte concentrazioni fino ad
Antignano (periferia di Livorno) !!
Con
loro vengono storditi anche il buon senso e la salute della gente,
coperti da un pietoso velo blu….
Nella
Dichiarazione PRTR (Pollutant Release and Transfer Register) resa da
Solvay al Ministero dell’Ambiente per il 2010, Solvay
dichiara di scaricare in mare ogni anno:
1.449 kg
di arsenico e composti, 91 Kg di cadmio e composti, 1.540 kg di cromo
e composti, 1.868 kg di rame e composti, 71 kg di mercurio e
composti, 1.766 kg di nichel e composti, 3.218 kg di piombo e
composti, 15.049 kg di zinco e composti, 145 kg di diclorometano, 3
kg di tetraclorometano, 73 kg di triclorometano, 350 kg di fenoli,
327 kg di fosforo, 5,5 tonnellate di azoto, e addirittura 717.000
tonnellate di cloruri.
Il minimo sarebbe:
-
CHIUDERE SUBITO GLI SCARICHI A MARE SOLVAY
-
INFORMARE LA POPOLAZIONE SUI RISCHI PER LA SALUTE
-
FERMARE LA RAPINA DI SALE ED ACQUA DALLA VAL DI CECINA
Precisazioni
sugli scarichi Solvay
Degli
scarichi Solvay sono preoccupanti sia la quantità che la qualità,
tanto che l’ONU (Rapporto UNEP-Map 2002 n. 124) ha incluso
Rosignano tra i 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia (hot
spots).
L’ONU
si era interessata al caso Rosignano anche prima, nel 1984 (Rapporto
della FAO “a distribuzione riservata”, disponibile presso
l’archivio di Medicina democratica) che concludeva affermando che
“il mercurio
resterà nella catena alimentare locale per molte decine d’anni.”
Per
chiarezza bisogna distinguere: la gran massa degli scarichi è
costituita da sabbie carbonatiche e solfati, stimati “politicamente”
(su misurazione di portata del fosso di scarico fornita da Solvay, e
presa per buona) in 200.000 tonnellate/anno nel 2000. Presa per
buona imprudentemente, perché negli anni successivi (2003/2004)
all’Accordo di Programma del 31.7.2003, che concedeva a Solvay 30
milioni di euro per misure di ambientalizzazione, raggiunse le
270.000 tonnellate/anno (Rapporti semestrali ARPAT)
Solo
nell’ottobre 2006 le istituzioni riuscirono a dotarsi di un proprio
misuratore di portata (!), che tuttavia non è dato sapere se sia
entrato effettivamente in funzione.
La
grande massa di sabbie e solfati non è affatto innocua, come voci
servili cercano periodicamente di far filtrare, ma ha alterato
irrimediabilmente centinaia di ettari di mare, contiene di per sé
mercurio ed altri tossici, mentre i solfati sono di per sé nocivi,
come testimoniano le patologie dei cavatori di zolfo, i limiti di
legge alle emissioni di solfati nelle acque, i frequentissimi
sforamenti delle polveri sottili alla stazione di misurazione di via
Veneto a Rosignano.
La
riduzione degli scarichi prevista dall’Accordo di programma del
2003, che Solvay non ha rispettato, riguarda proprio questa parte più
corposa ed appariscente degli scarichi stessi. Ma c’è un’altra
parte negli scarichi Solvay meno appariscente, ma più pericolosa per
la salute, costituita da metalli pesanti, solventi organici, cloro,
ammoniaca, esano ed altro.
Dati
ufficiali, presenti nel Registro EPER dell’Unione Europea (pagina
aggiornata al marzo 2007) autodichiarati dall’azienda: arsenico
1.920 kg, cromo piombo nikel rame 380 kg ognuno, zinco 6.920 kg,
cadmio 80 kg, mercurio 71 kg, fosforo 17.300 kg, diclorometano 322
kg. Nell’autorizzazione provinciale agli scarichi in mare del
luglio 2004 si autorizzava inoltre lo scarico di 380 kg di
tetracloruro di carbonio e di 265 kg di cloroformio, sostanze
cancerogene accertate, come molti dei metalli pesanti sopra elencati.
Questo
elenco riguarda solo Solvay Chimica Italia, ma mancano all’appello
le emissioni in acqua (ugualmente convogliate nel fosso bianco) delle
due centrali elettriche turbogas (biocidi usati per evitare la
formazione di alghe nelle tubazioni), le emissioni dell’impianto
INEOS (polietilene) il cui tradizionale inquinante è l’esano
(agente neurotossico per l’uomo), le emissioni “accidentali” di
cloro, come quella dell’11 agosto 2009, e di ammoniaca.
Infine
il mercurio: se il principale emettitore di mercurio – la vecchia
elettrolisi – è stato chiuso il 31 dicembre 2007, grazie
all’impegno soprattutto di Medicina democratica, tutto il mercurio
emesso dal 1939, almeno
500 tonnellate ufficiali*, è ancora tutto lì
e “resterà nella catena alimentare locale per molte decine
d’anni”, e nel sistema nervoso della popolazione e dei
frequentatori delle spiagge bianche.
*si
veda il Dossier di MD del 2002 che raggruppa circa trenta studi sulla
diffusione del mercurio a Rosignano, condotti da soggetti vari dal
1974.
Dal Tirreno del 13/5/2010
Bandiere
blu ma senza eccellenze
E
l’assessore Donati chiede un incontro alla Fee
ALESSANDRA BERNARDESCHI
CASTIGLIONCELLO. Ventimila euro in più
destinati a raddoppiare i prelievi per dimostrare che l’acqua di
mare di Vada e Castiglioncello è limpida non sono bastati per farle
rientrare tra le quindici eccellenze individuate dalla Fee.
Eccellenza invece spettata a Cecina, Castagneto e Bibbona.
E mentre Castiglioncello sta per
raggiungere la “bandiera blu storica”, non si conoscono i motivi
che hanno escluso Rosignano dalle località al top. La Federazione
per l’educazione ambientale ha lasciato di stucco anche gli
amministratori comunali di Rosignano.
L’assessore Luca Agostini ha messo
nella propria agenda di lavoro un incontro con i responsabili Fee per
capire le ragioni di questa esclusione.
«Non sappiamo il perché - spiega
Agostini che martedì si è recato a Roma per la cerimonia di
consegna delle 117 Bandiere blu ai comuni italiani - si tratta di una
novità assoluta introdotta da Fee non prevista in alcun documento da
noi ricevuto. Ho chiesto spiegazioni sui parametri ma non è stato
possibile approfondire. Per questo nei prossimi giorni mi incontrerò
con i responsabili Fee. Comunque faremo il possibile affinché le
nostre spiagge e i nostri servizi siano tali che anche
Castiglioncello e Vada possano rientrare, il prossimo anno, nelle
località al top».
La Bandiera blu viene attribuita anche
per i servizi ambientali. «E noi - spiega l’assessore Daniele
Donati - abbiamo stanziato 20mila euro per raddoppiare, rispetto a
quanto previsto dalle norme regionali, i controlli eseguiti per
dimostrare la qualità delle acque». Insomma l’acqua di mare e le
scogliere di Castiglioncello non sono assolutamente da meno delle
spiagge di Cecina o Marina di Bibbona.
«Anche la raccolta differenziata -
continua Donati - da anni viene attuata con buoni risultati, per non
parlare della depurazione delle acque a Rosignano attuata da circa 20
anni».
Comunque si guarda avanti: «Per
Castiglioncello si prospetta un traguardo storico - conclude Agostini
- se riceverà il vessillo anche nel 2011, potrà festeggiare la
bandiera “blu storica”, quella che viene attribuita dalle Fee al
sedicesimo riconoscimento».
Il nostro moderato (molto moderato) commento:
"Roba da matti !!!"
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