mercoledì 23 ottobre 2013

Alluvione, allagato il cantiere Canova, mercurio deborda nel Cecina, nell’incuria generale

A cura di Maurizio Marchi
MEDICINA DEMOCRATICA
Sezione di Livorno e della Val di Cecina

Abbiamo osservato, durante l’alluvione che ha colpito la Val di Cecina lunedi 21 ottobre, che il vecchio cantiere Canova è stato completamente allagato dalle acque, e le melme al mercurio lì accumulate fin da prima degli anni ’90, hanno invaso tutti i campi circostanti, e ovviamente il fiume Cecina che è lì accanto. Un disastro nuovo nel disastro antico, lasciato lì a marcire per almeno 14 anni dalle istituzioni e dagli inquinatori.

Il cantiere di estrazione del salgemma di Canova, di fronte alla miniera Solvay di Buriano, fu dichiarato dalla Regione come “sito da bonificare a breve”, cioè con urgenza, nel 1999: si stima che nei due camini di collasso, poi trasformatisi in laghetti salati, vi siano almeno 50 tonnellate di mercurio, riversate sconsideratamente dai vari gestori del cantiere – tra cui Enichem e Solvay – tra il ’60 e il 1994. 
 
Nel 2005, nell’ambito del Progetto “Cecina bacino pilota” finanziato con milioni di euro dall’UE, ARPAT scriveva: "Proposte di interventi da realizzare: recinzioni dell’area, regimazione delle acque superficiali nell’area contaminata da mercurio, asportazione di terreno superficiale, isolamento idraulico nei pozzi minerari. Messa in sicurezza d’emergenza del cantiere Canova, costi totali Euro 450.000".

Si doveva, in altre parole, quantomeno isolare l’area con argini, per evitare proprio quello che è avvenuto giorni fa.

Niente è stato fatto fino ad oggi, tra tentativi (apprezzabili) del piccolo Comune di Pomarance di individuare i responsabili dell’inquinamento e della bonifica, ricorsi al TAR della Società Chimica Larderello (proprietaria dell’area), il generale defilarsi di tutti i più potenti inquinatori del sito, l’inerzia irresponsabile delle Province e della Regione, che potevano sostituirsi nella bonifica, salvo ovviamente rivalersi sugli inquinatori.

Dopo questa alluvione, il fiume Cecina è sicuramente più inquinato da mercurio, di quanto già non lo fosse, tanto che a seguito del “Progetto mercurio 2000” fu vietato il consumo di pesce del fiume fino alla foce.
Medicina democratica sta tentando, con ripetuti esposti alla Magistratura fin dal 2001, di portare alla sbarra gli inquinatori, circondati da un irresponsabile ed incomprensibile omertà da parte delle istituzioni. Segnalerà anche questo nuovo gravissimo fatto, che aggraverà lo stato di salute di tutti i cittadini della valle.

23.10.13

www.medicinademocraticalivorno.it






giovedì 10 ottobre 2013

12 OTTOBRE GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE



In difesa dei territori e dei beni comuni

contro vecchi e nuovi colonialismi

 PRESIDIO SABATO 12 OTTOBRE A CECINA ANGOLO VIA NAPOLI VIA A.MORO
DALLE ORE 16

“Il 12 ottobre 1492 l'America scoprì il capitalismo..." (E.Galeano)
Siamo donne e uomini che si oppongono quotidianamente al saccheggio sistematico dei nostri territori e dei beni comuni, alla vorace produzione di profitti su beni e risorse che appartengono a tutti e sono fondamentali per le nostre vite, alla continuativa espropriazione della ricchezza collettiva a favore dei mercati e degli interessi del capitalismo neoliberista.
Affermando i nostri no, affermiamo nuovi e diversi si praticando una nuova partecipazione e ambiti di democrazia diretta, immaginando territori sostenibili nelle loro produzioni e consumi, realizzando una nuova cooperazione sociale, impegnandoci collettivamente alla costruzione delle dinamiche del comune.
Su questa base aderiamo alla settimana di mobilitazione nazionale che avrà inizio il 12 ottobre a livello locale, proseguirà con lo sciopero generale indetto dai sindacati di base il 18 ottobre e si concluderà a Roma il 19 ottobre con una manifestazione nazionale promossa dai movimenti per il diritto all’abitare. 
Il 12 ottobre è la conquista dell'America e, simbolicamente, rappresenta l'ultimo giorno di libertà per le popolazioni indigene e native, l'inizio della colonizzazione del continente Americano. Qui da noi le mobilitazioni territoriali del 12 ottobre vogliono essere un momento di costruzione dei nessi e di piattaforme dei soggetti che si battono per la difesa dei beni comuni, contro la logica delle privatizzazione dei servizi pubblici che il governo intende riproporre e per affermare un’idea alternativa di gestione pubblica partecipata e di autogoverno degli stessi.
RIAPPROPIAMOCI
DELLA VAL DI CECINA
In  Val di Cecina proponiamo e ci battiamo per
    il blocco dei lavori del porto turistico e il ripristino della foce del fiume Cecina (i lavori hanno già causato gravi fenomeni di erosione delle spiagge e delle pinete, secondo la perdurante logica “profitti privati, costi pubblici per i ripristini”)
        una rapida bonifica dell’inquinamento da trielina nei comuni di Montescudaio e Cecina, l’individuazione dei responsabili dell’inquinamento ai quali accollare i corrispondenti costi
        la ripubblicizzazione della gestione della risorsa idrica, che deve essere al di fuori dalle logiche del profitto così come stabilito dai cittadini italiani col referendum del 2011
        lo sganciamento della multinazionale Solvay dai giacimenti di salgemma e dall’abuso sull’acqua (ricordiamo il prosciugamento totale del lago di Santa Luce – per la prima volta nella storia – nell’estate 2012) e la riappropriazione dell’acqua da parte della popolazione

        la realizzazione a carico di Solvay di un dissalatore di acqua di mare, da cui ricavare acqua e sale per la produzione e dare quindi una prospettiva sicura ai lavoratori rimasti
        la chiusura degli scarichi Solvay a mare, gravissimo scandalo sanitario e turistico, che impedisce alternative economiche nel territorio
        l’annullamento del progetto di invaso IDRO-S da parte di Solvay che inquinerebbe l’ultima falda buona disponibile per la popolazione
        la diminuzione degli impianti ad alto rischio di Solvay (vecchi impianti dei clorometani -nocivi alla fascia di ozono e alla popolazione locale- e del serbatoio di etilene nell’area archeologica di Vada)
        la fermata dell’espansione delle centrali geotermiche (prevista in una moltiplicazione per 8 volte!), lo stretto e severo controllo delle emissioni attuali, l’ambientalizzazione delle centrali esistenti (filtri efficienti e riuso del vapore geotermico)
        lo stop alle cave di gabbriccio, che contiene amianto e cromo, la pubblicizzazione dell’Indagine epidemiologica del 2009, che denunciava 622 morti in più nell’area Rosignano-Castagneto-Volterra
        la bonifica del sito Canova inquinato da mercurio, attesa dal 1999
        il diritto alla salute e la difesa della sanità pubblica e per tutti
Loro sono un presente di sfruttamento
Noi siamo un futuro di dignità
promuovono: Comitato Beni Comuni Val di Cecina, Medicina Democratica, GIAN – Amici della Natura, Movimento 5 Stelle Cecina e Rosignano, Partito dei CARC, Attac

 

fip cecina, 10/10/2013