martedì 31 luglio 2012

Comunicato stampa in occasione del Consiglio Comunale di Cecina del 2 agosto 2012


Da troppo tempo oramai, la comunità chiede che la soc. Solvay si doti di un impianto di dissalazione al fine di ridurre gli enormi emungimenti dal fiume Cecina e dalle falde acquifere.
In circostanze già difficili, si aggiunge il problema “trielina” provocati da sversamenti in loc. Poggio Gagliardo...
Il nostro fiume è ridotto in condizioni pietose; la situazione, aggravata da un lungo periodo di siccità, sta sfuggendo di mano: non è più sostenibile!
Gli studi svolti sia in ambito accademico che di ricerca, e presentati dal nostro comitato nei pubblici dibattiti, dimostrano che l'eventuale realizzazione di ipotetici invasi non porterebbe nessun vantaggio, anzi, peggiorerebbe la qualità delle acque.
In considerazione di tutto ciò, chiediamo nuovamente al Consiglio Comunale di Cecina (in riunione il 2 agosto 2012), che si attivi nel richiedere con forza alla Provincia - e soprattutto alla Regione Toscana - la prescrizione di questa importante opera della quale la nostra comunità non può fare a meno.
Inoltre, anche in conseguenza dei recenti e tristi fatti di Taranto, chiediamo che il Consiglio Comunale esprima parere favorevole alla nostra proposta di Accordo di Programma tra Regione e Solvay, già inviato a tutti i consiglieri ed assessori di Cecina e politici a livello regionale e provinciale.

Cecina, 31/7/2012


Prime adesioni all'Accordo di Programma:

Mauro Romanelli - Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà
Partito dei CARC
ALBA (Soggetto politico nuovo)
Medicina Democratica, sez. Cecina, Rosignano e Livorno
Roberta De Monticelli (professore ordinario Università San Raffaele - Milano)
Gino Carpentiero – Medicina Democratica sez. di Firenze
Renzo Belcari – Cecina (LI)
Ascanio Bernardeschi – Volterra (PI)
Gianfranco Ronconi - Cecina (LI)
Maria Rosa Secci (aderente a Medicina Democratica - Firenze)
Francesco Biagi - Campiglia M.ma (LI)
Giuseppe Gallelli - Cecina (LI) 


Per info e adesioni:





venerdì 27 luglio 2012

Quando, Solvay, sarà come Taranto ?


A Taranto siamo arrivati al dunque: la magistratura non ha più potuto ignorare i decenni di massacro del territorio e di vite umane provocati dall'Ilva, a chiara dimostrazione di come non dovrebbe essere gestito uno stabilimento industriale. Lo studio epidemiologico non lascia spazio a dubbi mentre gli operai scendono in piazza in difesa del loro posto di lavoro. Adesso, per quelle famiglie, si prospetta un lungo periodo di ulteriore miseria e dolore.

Impariamo da tutto ciò ed agiamo. Non aspettiamo ancora, anche qui da noi, che si arrivi all'irreparabile e cominciamo a realizzare le opere e le bonifiche necessarie all'ambientalizzazione di Solvay. Pensiamo seriamente al futuro dei “nostri” lavoratori - quelli attuali e, speriamo, quelli di domani - insieme al bene del nostro territorio, perché siamo consapevoli che la magistratura non possiede strumenti adatti a realizzare quei cambiamenti radicali, oramai sempre più necessari ed auspicabili.

In una delle più belle regioni d'Italia, anni di criminale silenzio da parte delle istituzioni e degli organi che dovevano tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, non potevano che portare ad un risultato del genere: da una parte gli operai che giustamente pretendono un lavoro sicuro e dall'altra le esigenze imprescindibili della società tutta, che chiede salute e un ambiente salubre.

Ma queste due esigenze sono cosi contrapposte?
Sì, se ragioniamo in ottica neoliberista, capitalista e neocoloniale... 

Non sarebbe invece opportuno ripensare i cicli produttivi e dismettere quelle produzioni altamente inquinanti che stanno in piedi solo per la volontà di qualche multinazionale?

Taranto sta proprio lì a dircelo: un'altra Ilva, non ce la possiamo permettere.






domenica 22 luglio 2012

Solvay, ma si rendono conto di quel che dicono ???


In nettissimo dissenso a quanto affermato dai dirigenti Solvay in audizione alla Commissione Ambiente di Rosignano il 19/7/2012, il Comitato dichiara:

Il dissalatore è l'unica soluzione concreta per la salvaguardia del nostro territorio, della nostra salute e dei posti di lavoro.

Nonostante la crisi, i profitti Solvay (http://www.solvay.com/EN/NewsPress/20120216_4Q11Results.aspx) sono alle stelle perché la multinazionale belga non paga praticamente niente sia l'acqua che il sale. Ce li fanno pagare a noi in termini di salute e di bollette, per non parlare di un territorio che sprofonda privando di valore tutte le abitazioni e gli insediamenti produttivi che ospita.

Solvay dichiara che il dissalatore farebbe salire i costi di produzione di 9 volte...
Anche prendendo per buoni i dati da loro diffusi - molti pozzi non hanno contatori pubblici e comunque quei dati sono contestati anche da studi accademici - ed appurato che nove volte niente fa sempre niente, i dirigenti Solvay non vogliono dire, in termini assoluti, quanto vale il nostro diritto alla salute...  

Se lo facessero, la gente gli si rivolterebbe contro...


...ed allora lo diciamo noi in base ai loro dati

Quanto paga Solvay ? Ecco i canoni attuali delle concessioni:

Quindi, moltiplicando per 9 (che sarebbe tutto da dire) e facendo la differenza, il nostro diritto alla salute vale:  
  • per l'acqua 4 centesimi al metro-cubo
  • per il sale 7€ alla tonnellata


Ai cittadini, invece, fanno pagare:

Complessivamente circa 800 volte in più !!!


Ancor più grave che, in proporzione, l'attuale canone del sale pagato da Solvay sia di gran lunga inferiore a quello stabilito nel 1956 a 210 Lire/tonnellata (vedi documento del Ministero delle Finanze datato 1967).

Grazie Solvay e soprattutto grazie a quei politici che gli permettono di fare come gli pare...  

Sarà bene ricordare a tutti, amministratori regionali in testa, che il dissalatore non è più un opzione, ma un obbligo. I numeri, i dati, le tabelle, i documenti riportati sul nostro sito e tutto quello che sta accadendo sul nostro territorio, dovrebbero vietare alla Solvay di continuare a raccontare balle ai cittadini... Le vadano a raccontare ai loro ricchi azionisti che non abitano sicuramente in zona!!! A tutto c'è un limite, anche alla faccia tosta di certi dirigenti!

Infine, soprattutto alla luce della chiusura di altri 7 pozzi a Cecina, ribadiamo la nostra richiesta alle autorità pubbliche di requisire immediatamente i pozzi ad uso industriale, necessari per poter fronteggiare la situazione.

Dal Tirreno, riportiamo il rifiuto al dissalatore



Tirreno del 21/07/2012








venerdì 20 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA DEL FORUM DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA





Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali


Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

In Toscana si continua con la Campagna di obbedienza civile:
Come dice Stefano Rodotà noto giurista italiano in un intervista dopo la sentenza della consulta alla domanda:
Ora la campagna di «obbedienza civile» lanciata dai comitati referendari che invita a non pagare quella parte di bolletta che remunera, appunto, il capitale investito nei servizi, è legittimata ulteriormente. Vero?
Stefano Rodotà: Questo è un punto importante: dopo la sentenza della Consulta è assolutamente legittima quella giusta reazione dei cittadini di ribellarsi ai tentativi di violare la legalità fissata con il risultato referendario.

Si scrive acqua, si legge democrazia!


Per informazioni:
Colin du Liège
Segreteria Forum Toscano dei movimenti per l'acqua
0571660117 - 3385028896


Logo_campagna_Mauro_Forte 











mercoledì 18 luglio 2012

Sabato 21 dalle 10 alle 13, volantinaggio davanti al parcheggio delle SPIAGGE BIANCHE.


Continua la nostra attività sulla tutela dei Beni Comuni !!!
Qui i contenuti del volantino...

Proponiamo, in questo nuovo post, un vero e proprio bollettino di guerra in tema d'ambiente. A più riprese, è stato denunciato dai quotidiani locali lo stato di salute del nostro povero fiume Cecina.

Il Re oramai è nudo, anche i bambini sanno che il fiume è ridotto ad un acquitrino per gli enormi emungimenti industriali, in primis, quelli di Solvay.

Solo i politici (che contano, PD in testa) fanno finta di non saperlo... A destra, poi, tutti zitti... Guai a toccare gli interessi di una multinazionale. Le ordinanze comunali su come non lavarsi, su come non lavare le vetture e su come non annaffiare le piante si sprecano in tutta la Toscana. Qualcuno insegna pure come non lavarsi i denti...

Giungono, inoltre, testimonianze di contadini e semplici appassionati con il pollice verde che descrivono le disavventure dei loro orti nelle vicinanze del fiume... “ieri ho annaffiato i pomodori ed oggi li ho ritrovati morti... l'acqua del pozzo era salata...”

La cosa più grave è che nessuno spiega loro cosa accade quando la concentrazione di sale aumenta, fino a diventare addirittura insopportabile per le piante...

Proviamo a spiegarlo noi: se l'acqua diventa salata, con molta probabilità sono aumentate anche le concentrazioni di sostanze nocive, tossiche e cancerogene che verranno assorbite dalle piante... Ma ingerire i prodotti di quelle piante, a cosa potrebbe portare ? Qualcuno si è mai preoccupato di analizzare quei pozzi privati nei momenti di secca ? Sono stati avvisati i cittadini dei possibili rischi per la salute a cui andranno incontro ? Ci sbaglieremo, ma crediamo di no.

Vedremo se qualcuno si smuove o continueranno a permettere a Solvay di fare come gli pare...

...ma il Comitato, una soluzione immediata ce l'avrebbe:

Visto il perdurare della gravissima crisi idrica, data la presenza di quartieri o interi paesi rimasti senz'acqua, vista la necessità di ricorrere sempre più spesso alle autobotti per rifornire gli abitanti delle località colpite da siccità, chiediamo che le autorità pubbliche requisiscano immediatamente i pozzi necessari per poter fronteggiare la situazione.


Nel contempo, continuano ad arrivare consigli e suggerimenti, oltreché le prime adesioni alla nostra bozza di Accordo di Programma tra Regione Toscana e Solvay. Saremo lieti di accogliere eventuali proposte anche dai nostri politici ed amministratori ai quali noi inviamo, costantemente, tutti i nostri documenti. Presto approderemo ad un testo definitivo che (ri)distribuiremo appena pronto e che speriamo venga preso in seria considerazione. Naturalmente ve lo faremo sapere.

Grazie per la fiducia dimostrata.

Ecco una breve rassegna stampa:


Tirreno 18/7/2012

Tirreno 17/7/2012

Tirreno 5/7/2012










giovedì 12 luglio 2012

Accordo di programma alternativo su Solvay


A TUTTI I CONSIGLIERI Regionali, Provinciali di Pisa e Livorno, Comunali di Rosignano, Cecina, Volterra, Pomarance, Montecatini VdC, Montescudaio, Riparbella

AI SINDACI dei Comuni di Rosignano, Cecina, Volterra, Pomarance, Montecatini VdC, Montescudaio, Riparbella

ALLE FORZE POLITICHE, SINDACALI, SOCIALI, DEL VOLONTARIATO dei Comuni di Rosignano, Cecina, Volterra, Pomarance, Montecatini VdC, Montescudaio, Riparbella

OGGETTO: BOZZA DI ACCORDO DI PROGRAMMA DI ESPRESSIONE POPOLARE SULLA QUESTIONE SOLVAY

La questione Solvay, in tutte le sue articolazioni ambientali, sanitarie, occupazionali ed economiche, è ad una svolta decisiva: se venissero confermate le politiche – da parte delle istituzioni – di consenso alle richieste e alle pratiche della multinazionale – a partire dall’attuazione del Contratto sul salgemma, con gli annessi enormi consumi d’acqua e progetti di invasi devastanti, ed a proseguire con il perdurare degli scarichi a mare sempre più inaccettabili all’opinione pubblica – si arrecherebbero danni incalcolabili sia alla salute della popolazione che all’economia della zona.

L’Università di Pisa, con il Rapporto dei professori Bruno Cheli e Tommaso Luzzati , ha dato un preziosissimo contributo di conoscenza alle istituzioni e alla popolazione: Solvay si è ridotta a dare sul territorio che usa l’1/2% del reddito, il 2/4 % dell’occupazione, ed usa ben il 48 % dell’acqua della sola Val di Cecina, sottraendola ad altre attività produttive e alla popolazione.

D’altra parte gli scarichi a mare, con le evidenze dei pericolosi inquinanti accumulantisi negli anni, sono un freno grave ed obiettivo allo sviluppo di un turismo sano e consapevole ed un attacco continuo alla salute di residenti e turisti.

Con gli enormi consumi d’acqua e il massiccio inquinamento Solvay ha accumulato un debito ecologico-sociale molto rilevante che va saldato, in base al concetto basilare nell’Unione Europea del “chi inquina, paga”.

Temiamo che l’Accordo di Programma in preparazione nel chiuso delle stanze della Regione Toscana sia rivolto invece a far passare – molto più banalmente – la prosecuzione e l’allargamento dello sfruttamento del territorio ad opera di Solvay.

Per questo proponiamo una bozza di ACCORDO DI PROGRAMMA di INIZIATIVA POPOLARE, che nasce dalle lotte e dalle conoscenze dei settori popolari più consapevoli e responsabili verso la salute, l’ambiente e l’occupazione.

Con questa bozza, su cui chiediamo esplicitamente il Vostro consenso quanto prima, prefiguriamo una radicale ambientalizzazione della presenza Solvay, e quindi una sua più accettabile convivenza con la popolazione e le altre attività economiche.

Siamo ad una svolta epocale nella nostra zona: imbocchiamo la strada giusta.

Rosignano, Cecina, Volterra 12 luglio 2012

Nota: questa bozza, oltre ad essere inviata alle forze politiche, viene presentata alla popolazione ed alla stampa. Chiunque (soggetti politici, politici, enti, associazioni, movimenti, cittadini) può inviare la propria adesione.




Prime adesioni all'Accordo di Programma:

Mauro Romanelli - Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà
Partito dei CARC
ALBA (Soggetto politico nuovo)
Medicina Democratica, sez. Cecina, Rosignano e Livorno
Roberta De Monticelli (professore ordinario Università San Raffaele - Milano)
Gino Carpentiero – Medicina Democratica sez. di Firenze
Renzo Belcari – Cecina (LI)
Ascanio Bernardeschi – Volterra (PI)
Gianfranco Ronconi - Cecina (LI)
Maria Rosa Secci (aderente a Medicina Democratica - Firenze)
Francesco Biagi - Campiglia M.ma (LI)





Per adesioni inviare Mail e Tel. a

 

mercoledì 11 luglio 2012

Spiagge bianche, che passione !!!


Coliformi e bandiera blu, dalla parte dei coliformi...

Il comune di Rosignano Marittimo, forse pensando di fare un buon servizio a qualcuno, compra (compra materialmente, 4.885 euro IVA compresa nel 2003, OLTRE 20.000 EURO nel 2010) la Bandiera Blu per Vada e Castiglioncello, assegnata dalla “Fondazione per l’educazione ambientale”, in virtù soprattutto dell’assenza in mare di coliformi fecali.

Peccato che l’ONU, inconsapevolmente a rovinare la festa, confermi che la zona di Rosignano è uno dei 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia dagli scarichi industriali, e che mercurio e arsenico scaricati dalla Solvay si trovino in alte concentrazioni fino ad Antignano (periferia di Livorno) !!

Poveri coliformi, sterminati dalla soda, dal cloro, dall’ammoniaca, dal mercurio e dall’arsenico !
Con loro vengono storditi anche il buon senso e la salute della gente, coperti da un pietoso velo blu….

Nella Dichiarazione PRTR (Pollutant Release and Transfer Register) resa da Solvay al Ministero dell’Ambiente per il 2010, Solvay dichiara di scaricare in mare ogni anno:

1.449 kg di arsenico e composti, 91 Kg di cadmio e composti, 1.540 kg di cromo e composti, 1.868 kg di rame e composti, 71 kg di mercurio e composti, 1.766 kg di nichel e composti, 3.218 kg di piombo e composti, 15.049 kg di zinco e composti, 145 kg di diclorometano, 3 kg di tetraclorometano, 73 kg di triclorometano, 350 kg di fenoli, 327 kg di fosforo, 5,5 tonnellate di azoto, e addirittura 717.000 tonnellate di cloruri.

Il minimo sarebbe:

- CHIUDERE SUBITO GLI SCARICHI A MARE SOLVAY
- INFORMARE LA POPOLAZIONE SUI RISCHI PER LA SALUTE
- FERMARE LA RAPINA DI SALE ED ACQUA DALLA VAL DI CECINA


Precisazioni sugli scarichi Solvay

Degli scarichi Solvay sono preoccupanti sia la quantità che la qualità, tanto che l’ONU (Rapporto UNEP-Map 2002 n. 124) ha incluso Rosignano tra i 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia (hot spots).
L’ONU si era interessata al caso Rosignano anche prima, nel 1984 (Rapporto della FAO “a distribuzione riservata”, disponibile presso l’archivio di Medicina democratica) che concludeva affermando che “il mercurio resterà nella catena alimentare locale per molte decine d’anni.”

Per chiarezza bisogna distinguere: la gran massa degli scarichi è costituita da sabbie carbonatiche e solfati, stimati “politicamente” (su misurazione di portata del fosso di scarico fornita da Solvay, e presa per buona) in 200.000 tonnellate/anno nel 2000. Presa per buona imprudentemente, perché negli anni successivi (2003/2004) all’Accordo di Programma del 31.7.2003, che concedeva a Solvay 30 milioni di euro per misure di ambientalizzazione, raggiunse le 270.000 tonnellate/anno (Rapporti semestrali ARPAT)
Solo nell’ottobre 2006 le istituzioni riuscirono a dotarsi di un proprio misuratore di portata (!), che tuttavia non è dato sapere se sia entrato effettivamente in funzione.
La grande massa di sabbie e solfati non è affatto innocua, come voci servili cercano periodicamente di far filtrare, ma ha alterato irrimediabilmente centinaia di ettari di mare, contiene di per sé mercurio ed altri tossici, mentre i solfati sono di per sé nocivi, come testimoniano le patologie dei cavatori di zolfo, i limiti di legge alle emissioni di solfati nelle acque, i frequentissimi sforamenti delle polveri sottili alla stazione di misurazione di via Veneto a Rosignano.
La riduzione degli scarichi prevista dall’Accordo di programma del 2003, che Solvay non ha rispettato, riguarda proprio questa parte più corposa ed appariscente degli scarichi stessi. Ma c’è un’altra parte negli scarichi Solvay meno appariscente, ma più pericolosa per la salute, costituita da metalli pesanti, solventi organici, cloro, ammoniaca, esano ed altro.
Dati ufficiali, presenti nel Registro EPER dell’Unione Europea (pagina aggiornata al marzo 2007) autodichiarati dall’azienda: arsenico 1.920 kg, cromo piombo nikel rame 380 kg ognuno, zinco 6.920 kg, cadmio 80 kg, mercurio 71 kg, fosforo 17.300 kg, diclorometano 322 kg. Nell’autorizzazione provinciale agli scarichi in mare del luglio 2004 si autorizzava inoltre lo scarico di 380 kg di tetracloruro di carbonio e di 265 kg di cloroformio, sostanze cancerogene accertate, come molti dei metalli pesanti sopra elencati.

Questo elenco riguarda solo Solvay Chimica Italia, ma mancano all’appello le emissioni in acqua (ugualmente convogliate nel fosso bianco) delle due centrali elettriche turbogas (biocidi usati per evitare la formazione di alghe nelle tubazioni), le emissioni dell’impianto INEOS (polietilene) il cui tradizionale inquinante è l’esano (agente neurotossico per l’uomo), le emissioni “accidentali” di cloro, come quella dell’11 agosto 2009, e di ammoniaca.
Infine il mercurio: se il principale emettitore di mercurio – la vecchia elettrolisi – è stato chiuso il 31 dicembre 2007, grazie all’impegno soprattutto di Medicina democratica, tutto il mercurio emesso dal 1939, almeno 500 tonnellate ufficiali*, è ancora tutto lì e “resterà nella catena alimentare locale per molte decine d’anni”, e nel sistema nervoso della popolazione e dei frequentatori delle spiagge bianche.

*si veda il Dossier di MD del 2002 che raggruppa circa trenta studi sulla diffusione del mercurio a Rosignano, condotti da soggetti vari dal 1974


Dal Tirreno del 13/5/2010
Bandiere blu ma senza eccellenze
E l’assessore Donati chiede un incontro alla Fee

ALESSANDRA BERNARDESCHI

CASTIGLIONCELLO. Ventimila euro in più destinati a raddoppiare i prelievi per dimostrare che l’acqua di mare di Vada e Castiglioncello è limpida non sono bastati per farle rientrare tra le quindici eccellenze individuate dalla Fee. Eccellenza invece spettata a Cecina, Castagneto e Bibbona.
E mentre Castiglioncello sta per raggiungere la “bandiera blu storica”, non si conoscono i motivi che hanno escluso Rosignano dalle località al top. La Federazione per l’educazione ambientale ha lasciato di stucco anche gli amministratori comunali di Rosignano.
L’assessore Luca Agostini ha messo nella propria agenda di lavoro un incontro con i responsabili Fee per capire le ragioni di questa esclusione.
«Non sappiamo il perché - spiega Agostini che martedì si è recato a Roma per la cerimonia di consegna delle 117 Bandiere blu ai comuni italiani - si tratta di una novità assoluta introdotta da Fee non prevista in alcun documento da noi ricevuto. Ho chiesto spiegazioni sui parametri ma non è stato possibile approfondire. Per questo nei prossimi giorni mi incontrerò con i responsabili Fee. Comunque faremo il possibile affinché le nostre spiagge e i nostri servizi siano tali che anche Castiglioncello e Vada possano rientrare, il prossimo anno, nelle località al top».
La Bandiera blu viene attribuita anche per i servizi ambientali. «E noi - spiega l’assessore Daniele Donati - abbiamo stanziato 20mila euro per raddoppiare, rispetto a quanto previsto dalle norme regionali, i controlli eseguiti per dimostrare la qualità delle acque». Insomma l’acqua di mare e le scogliere di Castiglioncello non sono assolutamente da meno delle spiagge di Cecina o Marina di Bibbona.
«Anche la raccolta differenziata - continua Donati - da anni viene attuata con buoni risultati, per non parlare della depurazione delle acque a Rosignano attuata da circa 20 anni».
Comunque si guarda avanti: «Per Castiglioncello si prospetta un traguardo storico - conclude Agostini - se riceverà il vessillo anche nel 2011, potrà festeggiare la bandiera “blu storica”, quella che viene attribuita dalle Fee al sedicesimo riconoscimento».

Il nostro moderato (molto moderato) commento: 
"Roba da matti !!!"






 

sabato 7 luglio 2012

Scandalosa Arci-PD !!!


Pubblichiamo qui, con rammarico, ciò che è avvenuto venerdì 6 luglio, in occasione del Meeting Antirazzista. Dovevano partecipare il presidente dela Regione Toscana Enrico Rossi (che non si è visto), la segretaria CGIL Susanna Camusso e l'assessore Salvatore Allocca, questi ultimi presenti.


Sarà che Cecina rimane un terreno troppo scottante per il presidente Rossi, sarà che gli impegni dell'ultimo minuto lo abbiano portato altrove, sarà che i contestatori e lo schieramento delle forze dell'ordine fossero notevoli (speriamo che la segreteria del PD di Cecina stavolta non se ne abbia a male, come accadde per la manifestazione NoSat), sebbene tutto ciò, condividiamo in pieno le finalità del Meeting Antirazzista all'insegna quest'anno della “Generazione Diritti”...
Sotto tale insegna, però, stona molto il comportamento tenuto dall'organizzazione dell'Arci in occasione del mancato arrivo della massima carica regionale: vietato volantinare o esporre striscioni all'interno del meeting...
 
Come al solito, si predica bene e si razzola male: ai tavoli si sciacquano la bocca con i diritti sacrosanti degli immigrati, salvo poi negare ai comitati una manifestazione più che pacifica di dissenso. Addirittura agli agenti è stato "ordinato" di non far entrare volantini all'interno dell'area, mettendo in difficoltà i “volantinatori” costretti a nascondere nelle mutande i sovversivi fogli di carta... 
 
Inammissibile, poi, lo spiegamento di forze messe in campo all’interno della Cecinella con personale incaricato (dell'Arci?) in forma anonima, senza probabilmente averne alcuna autorità, al fine di controllare, contrastare e limitare l’esercizio della democrazia ed il diritto al dissenso in base ad un presunto accordo stipulato non si sa con chi e a nome di chi, su di uno spazio per giunta pubblico della collettività...
Complimenti, ai tempi del duce si faceva altrettanto. Preferiremmo che i vertici di organizzazioni come l'Arci fossero meno presidiate da persone legate mani e piedi al PD, partito sempre più teso a trovare consensi elettorali che buone pratiche legislative quando ne ha l'occasione. Forse è il caso che i suoi dirigenti locali ripassino la Costituzione e riacquistino lo spirito oramai perso della vera democrazia... Per la cronaca, nel dribbling, siamo riusciti a dare, brevi manu, il temutissimo volantino alla Sig.ra Camusso e all'Assessore Allocca che oltretutto supponiamo abbiano pure condiviso, visto il tono dei loro interventi. Speriamo in futuro di non rischiare l'arresto; nell'eventualità saranno gradite le arance.





venerdì 6 luglio 2012

Campagna di obbedienza civile: chiediamo all'ASA il rimborso del maltolto !!!

Pubblichiamo i moduli per richiedere il rimborso della remunerazione del capitale investito, illegalmente percepito dagli enti gestori a seguito del referendum del 2011.

Siamo già tanti... Unisciti a noi. Per risparmiare le spese postali (raccomandata RR), compila il modulo ed inviacelo tramite posta elettronica. Penseremo noi ad inviarlo collettivamente. Ti contatteremo al più presto.
Se per motivi tecnici non sei in grado di inviarcelo, contattaci per partecipare alla nostra prossima riunione dove potrari informarti e portare il modulo di persona...

Nota: chiunque è libero di chiedere il rimborso autonomamente. Però, come si dice, l'unione fa la forza. Spargi la voce...









Venerdì 6 luglio 2012, ore 17.00 - Meeting antirazzista Cecina Mare - Diamo il "benvenuto" al Presidente Rossi e alla Camusso con un bel presidio e volantinaggio...


Dall'art. 18 ai regali alla Solvay:
Rossi … di vergogna!


Presidente Rossi, se sei dalla parte dei cittadini ferma l'autostrada. Nessuno la vuole più!

Se sei dalla parte dei cittadini, rispetta l'esito dei referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua!

Se sei dalla parte dei cittadini non depotenziare l'ospedale di Cecina per favorire, in questo periodo di vacche magre, la costruzione di due nuovi ospedali (uno a Livorno e l'altro a Riotorto ?)...

Se sei dalla parte dei cittadini, tutela le risorse idrogeologiche della Toscana obbligando chi inquina e chi consuma acqua (come la Solvay) a bonificare ed a costruirsi un dissalatore.

Se sei dalla parte dei cittadini, la Regione non può continuare a dare battaglia davanti al TAR contro le associazioni ambientalistiche che finora hanno avuto ragione grazie a costosissimi ricorsi sovvenzionati dai cittadini stessi.

Ma la Regione da che parte sta ?
Dalla parte dei cittadini o delle multinazionali ?

  
In quest’ultimo anno in Val di Cecina si sono sviluppate diverse mobilitazioni che riguardano tutta la collettività: per l’ospedale, per la Variante libera, per l’acqua pubblica, per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, per la difesa del posto di lavoro, per il rispetto della volontà popolare espressa col referendum di giugno 2011 e con tutte le firme raccolte i questi mesi dai vari Comitati (Pro Ospedale, No Sat, Per la Difesa della Val di Cecina). Tutte queste lotte sono accomunate dal fatto che si pronunciano contro la privatizzazione di beni comuni, beni indispensabili per condurre tutti una vita dignitosa; sono caratterizzate dall’insofferenza e dall’indignazione verso una politica che non è più in grado di dare risposte che soddisfino le esigenze di questa collettività, verso politici e amministratori che pensano principalmente a coltivare il proprio orticello, a tutelare altri interessi piuttosto che quelli della comunità, dando sempre più spazio ad un’economia basata sul profitto che non solo allarga il divario tra ricchi e poveri, ma è ormai apertamente insostenibile. Vengono sfruttati gratuitamente i beni ambientali, sociali e culturali comuni senza curarsi degli interessi delle comunità e senza neppure pagare prezzi adeguati: le multinazionali da un lato si appropriano gratuitamente delle materie prime, e dall’altro scaricano sulla società i costi ambientali e sociali, come l’inquinamento. Questo in Val di Cecina è sotto gli occhi di tutti: Solvay prende acqua e sale pagando un minimo e alla popolazione non resta che il fondo del barile, con alte concentrazioni di inquinanti che devono essere depurati a caro prezzo per i cittadini, ed un territorio che sprofonda insieme alle case e alla vita di un intero paese. La soluzione per garantire produzioni, occupazione e salvaguardare l’ambiente della Val di Cecina c’è e consiste nella messa in opera di un dissalatore che utilizzi acqua di mare per produrre acqua dolce e salamoia sufficiente per la grande industria e acqua potabile da immettere nella rete idrica pubblica, in maniera che le falde acquifere e il fiume si rialimentino naturalmente. Il nuovo accordo di programma a cui Bramerini, enti interessati, Solvay e Atisale intendono lavorare sarà l’ennesimo accordo truffa, basato sul ricatto del lavoro, se non sarà sostenuto da una politica che mette al centro la tutela dei beni comuni e il diritto al lavoro per tutti; le soluzioni ci sono e vanno fatte applicare a pena di sanzioni: non possiamo continuare a permettere che sia la nostra salute, il nostro ambiente, la nostra qualità di vita e di lavoro a piegarsi di fronte al profitto e agli interessi di pochi!
Oggi si parla di DIRITTI E CITTADINANZA … ma quali diritti e quale cittadinanza vogliono concedere Rossi e Camusso agli immigrati?
"I diritti civili e sociali sono indispensabili. Chi lavora, paga le tasse e rispetta regole e leggi deve avere i diritti di cittadinanza, come noi. Le Regione ha approvato una legge per dare assistenza sanitaria agli immigrati. Adesso dobbiamo garantire la cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono in Italia e il diritto al voto per le elezioni amministrative dopo 5 anni di residenza": questo dichiarava qualche mese fa Rossi e da queste parole ben s’intende l’obiettivo di ricavare un bacino elettorale su cui fare affidamento per continuare con questa politica affaristica che ci ha portato alla rovina e che sta attaccando ed erodendo tutti i miglioramenti e i diritti conquistati dai nostri nonni e padri con dure lotte. Agli Immigrati diciamo: la nostra lotta è la vostra lotta! Si devono alimentare a vicenda contro questo sistema che impone sempre più sacrifici, tagli al sociale, attacchi ai diritti dei lavoratori, sfruttamento selvaggio del territorio… per soddisfare le pretese di un pugno di finanzieri, banchieri, speculatori e grandi capitalisti alla Marchionne. Bisogna cacciare Monti & C. e chi li sostiene (PD in testa); per vent’anni centro-destra e centro-sinistra insieme hanno portato il nostro paese allo sfacelo attuale: dobbiamo rimboccarci tutti le maniche, smetterla col sistema delle deleghe, partecipare, diventare cittadinanza attiva e costruire l’alternativa al di fuori dal profitto!

Costringiamo governanti e amministratori a lavorare per la collettività, garantire il rispetto della volontà popolare, la difesa del territorio, della risorsa idrica e del salgemma, per la sanità pubblica per tutti, per la salvaguardia della salute, per la variante libera, per un lavoro utile e dignitoso e se non lo faranno MANDIAMOLI TUTTI A CASA!!!




domenica 1 luglio 2012

Manifestazione del 30 giugno 2012 - Qualcuno sbeffeggia i NoSat... C'era d'aspettarselo...



Erano solo 200, erano pochi...


Dal Tirreno, la lagna della segretaria del PD di Cecina (Meini):
"Un grande dispiegamento di forze dell'ordine, carabinieri, polizia, vigili urbani con un consistente impegno di risorse umane ed economiche, tutti impegnati ad accompagnare la manifestazione "no autostrada", che prometteva migliaia di adesioni, che si è invece rilevata un modesto corteo. Pur rispettando il diritto a manifestare le proprie idee, credo che in politica occorra senso di obiettività e realtà, e il professare ad ogni costo la linea nel "no sempre e comunque" non produca niente di positivo".

Fiore risponde:
Se lei è di sinistra o per lo meno a favore dei cittadini, io sono Madre Teresa di Calcutta... Adesso, stai a vedere che se a Cecina non manifestano almeno 5.000 persone (come accadde per l'ospedale) vuol dire che la gente non è d'accordo con chi manifesta... Le migliaia di adesioni ci sono già state e continuano ad arrivare tramite la raccolta firme organizzata dai NoSat... Ma se, cambiato il vento, l'autostrada non la vuole più nemmeno il loro senatore Filippi, di cosa stiamo parlando?... Se l'autostrada va avanti è solo perchè i vertici del PD e del PDL hanno le mani in pasta con la lobby della Tirrenica... Altrimenti non avrebbero mosso nemmeno un filo d'erba per farla... E poi anche le persone appartenenti alle forze dell'ordine - ho il piacere di conoscerne tante - sono contrarie all'autostrada per almeno due ragioni: la prima, anch'essi nello spostarsi per motivi di lavoro dovranno pagare quel che era gratis in cambio di niente... la seconda, aumenterà il traffico locale e gli incidenti stradali, cioè maggior lavoro per tutte le forze dell'ordine che già da tempo non se la passano bene... Se Meini si preoccupa veramente dello spreco di risorse umane ed economiche, si impegni a bloccare la Tirrenica senza tanti discorsi...


Qui alcune foto della manifestazione del 30 giugno 2012




Un po' di storia: 2008, la prima manifestazione di dissenso all'autostrada...


Biciclettata 2008 contro la Tirrenica