Comunicato stampa
Diffida al Sindaco di Cecina ed esposto alla procura
sul porto di Cecina (Sintesi)
E’ stata consegnata ieri 19.5.14 la diffida al Sindaco di
Cecina e inviata al Tribunale, per l’accertamento di eventuali
reati, per i danni causati dai lavori del porto di Cecina.
PREMETTENDO che il progetto del porto restringe in misura
sostanziale la bocca del fiume Cecina, ponendo le premesse per sue
esondazioni devastanti in casi di piene, e che a pochi mesi
dall’inizio della costruzione della diga del porto turistico
di Cecina, i danni sono già evidenti:
-
l’alluvione del 30-31 gennaio 2014, che ha prodotto notevoli danni
a Cecina, ha avuto almeno come concausa i lavori del porto
turistico in bocca di Cecina;
-
la piena precedente del fiume, il 21 ottobre 2013, pur modesta,
ha scalzato e inclinato le palancole della sponda destra, collocate
dalla società che costruisce il porto ;
-
l’erosione ha già colpito in maniera devastante le spiagge a nord
e a sud della foce del fiume;
-
le dighe hanno modificato le correnti marine, tanto che i detriti
argillosi ed inquinati trasportati dal fiume vanno a depositarsi
sulle spiagge a sud, fino a quelle di Bibbona.
- nel
marzo scorso sono stati eseguiti lavori del porto palesemente
insostenibili: il grosso tubo di dragaggio del porto in
costruzione riversava sulle spiagge di Cecina e in mare materiali di
dragaggio di un odore insopportabile e di colore nero, quasi
sicuramente venivano dragati dalla foce del Cecina sedimenti
vecchissimi a notevole profondità, tanto da riportare alla luce
scarichi civili ed industriali dei tempi in cui nessun comune né
industria della val di Cecina avevano un depuratore, come d’altra
parte ancor oggi per la maggior parte dei comuni. Ciò, dopo i danni
di cui ai punti precedenti, dimostra che l’intera operazione
del porto è insostenibile e nociva , a partire dal progetto
stesso, che prevede appunto l’approfondimento a meno 4 metri del
fiume Cecina, e riporti di materiali inquinati dalla foce alle
spiagge;
- a
seguito dell’evidenziazione sulla stampa di questo problema da
parte del Comitato scrivente, le autorità emettevano il 24.4.14
una ordinanza di divieto di balneazione a valere fino al 31.5.14.
- Inoltre il
progetto prevede per il futuro il ripascimento delle spiagge –
senza che sia specificato con chiarezza se a spese della società
Circolo Nautico o della parte pubblica – con dragaggi inquinati da
nichel e cromo, mentre mercurio, boro e arsenico non sono stati
valutati incidenti dalle Relazioni preliminari di parte del
proponente;
CONSIDERATO che sono stati tagliati 180 pini di alto fusto del
campeggio per fare posto al porto.
- che viene
scavata una grande darsena lato via Volterra, da riempire con acqua
di mare (si sostiene da impermeabilizzare con argilla) che potrebbe
inquinare alcuni pozzi ASA.
- Che
verrebbe costruito un eliporto, usabile da privati anche di notte.
- Che
verrebbero costruiti migliaia di metri cubi di cemento (albergo,
capannoni, ristorante, sala congressi, parcheggi, ecc), che
altererebbero per sempre il paesaggio.
Che la stessa Autorizzazione del 3.4.2013 prevede che “la
presente autorizzazione potrà essere revocata da questa
Amministrazione senza che i concessionari possano nulla
pretendere”.
Che la stessa Concessione Demaniale stabilisce che :”La
concessione è revocabile in tutto o in parte per sopravvenuti
prevalenti motivi di interesse pubblico oggettivamente rilevanti
senza che il Concessionario abbia diritto ad altro compenso od
indennizzo o rimborso che quello determinabile ai sensi di legge.”
Che in sintesi, ad avviso degli scriventi, non verrebbero
rispettati né il vincolo paesaggistico, né quello idrogeologico
gravanti sull’area, né la sicurezza e gli interessi dei cittadini,
Con la presente si chiede pertanto l’annullamento della
Concessione e dell’Autorizzazione in oggetto, diffidando
l’Amministrazione comunale dall’ignorare le motivazioni qui
espresse di supremo interesse pubblico.
Si trasmette la presente diffida anche alla Procura della
Repubblica di Livorno affinchè accerti se si ravvisino reati
penali nella vicenda.
Si fa riserva di inoltrare la presente diffida anche alla
Procura della Corte dei Conti, per l’accertamento e
l’eventuale sanzione circa il danneggiamento del patrimonio
pubblico e del Demanio.
Cecina 19.5.14
Per il Comitato beni comuni Val di Cecina: Italiano Marisa,
Maurizio Marchi, Roberto Bertini ed altri
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