lunedì 7 maggio 2012

Che altro ancora deve accadere ?

Che altro ancora deve accadere prima che ci fermi un pensiero, un dubbio anche piccolo, che ci faccia riflettere?
La nostra costa è avvelenata da 500 tonnellate di mercurio sedimentato nel mare che ritorna in circolo con le mareggiate, i pesci e il calore solare; interi territori stanno sprofondando a causa di subsidenze ormai incontrollabili e di rotture sotterranee; assistiamo a dissesti idrogeologici; il nostro fiume sta morendo, la poca acqua rimasta dopo i "prelievi" di Solvay è inquinata da arsenico, cromo esavalente, boro, ecc., continuano gli scarichi dell'industria chimica in mare e i veleni nell'atmosfera; si ignorano gli studi epidemiologici che segnalano l'aumento esponenziale di migliaia di morti e di malattie gravissime; la sottovalutazione del pericolo dato dalla presenza di un impianto industriale classificato ad alto rischio; le misure di sicurezza per i lavoratori sono di giorno in giorno sempre più inesistenti (come vengono tutelati i lavoratori in fabbrica in presenza di amianto e di altre sostanze pericolose?)    
Che altro ancora deve accadere prima di cominciare a pensare che si possano e si debbano rivedere le modalità della presenza della Solvay nel territorio?
Iniziamo a chiedere il rispetto delle leggi, l'utilizzo di tecnologie e processi produttivi che non distruggano l'ambiente, non esauriscano le risorse naturali e che non mettano in pericolo la salute della popolazione e dei lavoratori.
E le bonifiche. Chi inquina paga e Solvay deve da subito iniziare le bonifiche dei danni causati e azzerare emissioni e sversamenti tossici nel territorio e nel mare.
Questo la multinazionale Solvay lo può fare senza problemi. Ma avete letto i bilanci di Solvay?!!
Che altro ancora deve accadere prima di capire che non siamo "categorie" contrapposte; che siamo tutti contemporaneamente lavoratori, cittadini, ambientalisti, popolazione; uomini e donne di fronte a colossi e a padroni che per il loro mero tornaconto e avidità, ci avvelenano la vita e negano il futuro ai nostri figli. Quando lo capiremo saremo tutti più forti.
Che altro ancora deve accadere prima di renderci conto che queste multinazionali sanno di non avere obblighi di legge (ci sono le deroghe!) e sono certe che potranno continuare a fare il loro comodo, finché esisterà un'evidente subalternità delle istituzioni e dei partiti al seguito. Perché Solvay dovrebbe rendere sicuri processi lavorativi o fare bonifiche quando nessuno impone di farlo e non sono previste penali in caso di mancato adempimento di accordi ? Perché al contrario si danno fondi pubblici per pagare interventi il cui costo dovrebbe essere a carico del privato?
Che altro ancora deve accadere prima di renderci conto che Solvay, come ogni multinazionale, dopo 100 anni di sfruttamento, cambia pelle, delocalizza, vende o dà in gestione ad altri, pezzi di attività, facendosi pagare a peso d'oro l'acqua e le concessioni minerarie che ha avuto  a prezzo stracciato.
Comunque se ne andrà, lasciando dietro di sé la devastazione di un territorio che solo dopo imponenti e costose bonifiche, potrà essere restituito alla popolazione.
Ma nessun soggetto pubblico avrà, a quel punto, soldi sufficienti per risanare tanta desolazione. Di fatto, sarà così preclusa alla collettività e al territorio la possibilità di puntare su alternative di sviluppo come il turismo, il commercio, l'agricoltura, le piccole industrie, di sfruttare anche le risorse naturali dell'entroterra, storiche e culturali.
                                                                                              Marisa Italiano