mercoledì 11 luglio 2012

Spiagge bianche, che passione !!!


Coliformi e bandiera blu, dalla parte dei coliformi...

Il comune di Rosignano Marittimo, forse pensando di fare un buon servizio a qualcuno, compra (compra materialmente, 4.885 euro IVA compresa nel 2003, OLTRE 20.000 EURO nel 2010) la Bandiera Blu per Vada e Castiglioncello, assegnata dalla “Fondazione per l’educazione ambientale”, in virtù soprattutto dell’assenza in mare di coliformi fecali.

Peccato che l’ONU, inconsapevolmente a rovinare la festa, confermi che la zona di Rosignano è uno dei 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia dagli scarichi industriali, e che mercurio e arsenico scaricati dalla Solvay si trovino in alte concentrazioni fino ad Antignano (periferia di Livorno) !!

Poveri coliformi, sterminati dalla soda, dal cloro, dall’ammoniaca, dal mercurio e dall’arsenico !
Con loro vengono storditi anche il buon senso e la salute della gente, coperti da un pietoso velo blu….

Nella Dichiarazione PRTR (Pollutant Release and Transfer Register) resa da Solvay al Ministero dell’Ambiente per il 2010, Solvay dichiara di scaricare in mare ogni anno:

1.449 kg di arsenico e composti, 91 Kg di cadmio e composti, 1.540 kg di cromo e composti, 1.868 kg di rame e composti, 71 kg di mercurio e composti, 1.766 kg di nichel e composti, 3.218 kg di piombo e composti, 15.049 kg di zinco e composti, 145 kg di diclorometano, 3 kg di tetraclorometano, 73 kg di triclorometano, 350 kg di fenoli, 327 kg di fosforo, 5,5 tonnellate di azoto, e addirittura 717.000 tonnellate di cloruri.

Il minimo sarebbe:

- CHIUDERE SUBITO GLI SCARICHI A MARE SOLVAY
- INFORMARE LA POPOLAZIONE SUI RISCHI PER LA SALUTE
- FERMARE LA RAPINA DI SALE ED ACQUA DALLA VAL DI CECINA


Precisazioni sugli scarichi Solvay

Degli scarichi Solvay sono preoccupanti sia la quantità che la qualità, tanto che l’ONU (Rapporto UNEP-Map 2002 n. 124) ha incluso Rosignano tra i 15 luoghi costieri più inquinati d’Italia (hot spots).
L’ONU si era interessata al caso Rosignano anche prima, nel 1984 (Rapporto della FAO “a distribuzione riservata”, disponibile presso l’archivio di Medicina democratica) che concludeva affermando che “il mercurio resterà nella catena alimentare locale per molte decine d’anni.”

Per chiarezza bisogna distinguere: la gran massa degli scarichi è costituita da sabbie carbonatiche e solfati, stimati “politicamente” (su misurazione di portata del fosso di scarico fornita da Solvay, e presa per buona) in 200.000 tonnellate/anno nel 2000. Presa per buona imprudentemente, perché negli anni successivi (2003/2004) all’Accordo di Programma del 31.7.2003, che concedeva a Solvay 30 milioni di euro per misure di ambientalizzazione, raggiunse le 270.000 tonnellate/anno (Rapporti semestrali ARPAT)
Solo nell’ottobre 2006 le istituzioni riuscirono a dotarsi di un proprio misuratore di portata (!), che tuttavia non è dato sapere se sia entrato effettivamente in funzione.
La grande massa di sabbie e solfati non è affatto innocua, come voci servili cercano periodicamente di far filtrare, ma ha alterato irrimediabilmente centinaia di ettari di mare, contiene di per sé mercurio ed altri tossici, mentre i solfati sono di per sé nocivi, come testimoniano le patologie dei cavatori di zolfo, i limiti di legge alle emissioni di solfati nelle acque, i frequentissimi sforamenti delle polveri sottili alla stazione di misurazione di via Veneto a Rosignano.
La riduzione degli scarichi prevista dall’Accordo di programma del 2003, che Solvay non ha rispettato, riguarda proprio questa parte più corposa ed appariscente degli scarichi stessi. Ma c’è un’altra parte negli scarichi Solvay meno appariscente, ma più pericolosa per la salute, costituita da metalli pesanti, solventi organici, cloro, ammoniaca, esano ed altro.
Dati ufficiali, presenti nel Registro EPER dell’Unione Europea (pagina aggiornata al marzo 2007) autodichiarati dall’azienda: arsenico 1.920 kg, cromo piombo nikel rame 380 kg ognuno, zinco 6.920 kg, cadmio 80 kg, mercurio 71 kg, fosforo 17.300 kg, diclorometano 322 kg. Nell’autorizzazione provinciale agli scarichi in mare del luglio 2004 si autorizzava inoltre lo scarico di 380 kg di tetracloruro di carbonio e di 265 kg di cloroformio, sostanze cancerogene accertate, come molti dei metalli pesanti sopra elencati.

Questo elenco riguarda solo Solvay Chimica Italia, ma mancano all’appello le emissioni in acqua (ugualmente convogliate nel fosso bianco) delle due centrali elettriche turbogas (biocidi usati per evitare la formazione di alghe nelle tubazioni), le emissioni dell’impianto INEOS (polietilene) il cui tradizionale inquinante è l’esano (agente neurotossico per l’uomo), le emissioni “accidentali” di cloro, come quella dell’11 agosto 2009, e di ammoniaca.
Infine il mercurio: se il principale emettitore di mercurio – la vecchia elettrolisi – è stato chiuso il 31 dicembre 2007, grazie all’impegno soprattutto di Medicina democratica, tutto il mercurio emesso dal 1939, almeno 500 tonnellate ufficiali*, è ancora tutto lì e “resterà nella catena alimentare locale per molte decine d’anni”, e nel sistema nervoso della popolazione e dei frequentatori delle spiagge bianche.

*si veda il Dossier di MD del 2002 che raggruppa circa trenta studi sulla diffusione del mercurio a Rosignano, condotti da soggetti vari dal 1974


Dal Tirreno del 13/5/2010
Bandiere blu ma senza eccellenze
E l’assessore Donati chiede un incontro alla Fee

ALESSANDRA BERNARDESCHI

CASTIGLIONCELLO. Ventimila euro in più destinati a raddoppiare i prelievi per dimostrare che l’acqua di mare di Vada e Castiglioncello è limpida non sono bastati per farle rientrare tra le quindici eccellenze individuate dalla Fee. Eccellenza invece spettata a Cecina, Castagneto e Bibbona.
E mentre Castiglioncello sta per raggiungere la “bandiera blu storica”, non si conoscono i motivi che hanno escluso Rosignano dalle località al top. La Federazione per l’educazione ambientale ha lasciato di stucco anche gli amministratori comunali di Rosignano.
L’assessore Luca Agostini ha messo nella propria agenda di lavoro un incontro con i responsabili Fee per capire le ragioni di questa esclusione.
«Non sappiamo il perché - spiega Agostini che martedì si è recato a Roma per la cerimonia di consegna delle 117 Bandiere blu ai comuni italiani - si tratta di una novità assoluta introdotta da Fee non prevista in alcun documento da noi ricevuto. Ho chiesto spiegazioni sui parametri ma non è stato possibile approfondire. Per questo nei prossimi giorni mi incontrerò con i responsabili Fee. Comunque faremo il possibile affinché le nostre spiagge e i nostri servizi siano tali che anche Castiglioncello e Vada possano rientrare, il prossimo anno, nelle località al top».
La Bandiera blu viene attribuita anche per i servizi ambientali. «E noi - spiega l’assessore Daniele Donati - abbiamo stanziato 20mila euro per raddoppiare, rispetto a quanto previsto dalle norme regionali, i controlli eseguiti per dimostrare la qualità delle acque». Insomma l’acqua di mare e le scogliere di Castiglioncello non sono assolutamente da meno delle spiagge di Cecina o Marina di Bibbona.
«Anche la raccolta differenziata - continua Donati - da anni viene attuata con buoni risultati, per non parlare della depurazione delle acque a Rosignano attuata da circa 20 anni».
Comunque si guarda avanti: «Per Castiglioncello si prospetta un traguardo storico - conclude Agostini - se riceverà il vessillo anche nel 2011, potrà festeggiare la bandiera “blu storica”, quella che viene attribuita dalle Fee al sedicesimo riconoscimento».

Il nostro moderato (molto moderato) commento: 
"Roba da matti !!!"






 

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